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SERBIAVucic, un trionfo annunciato

18.12.23 - 07:38
Si attendono i risultati definiti, ma l'affermazione del presidente appare inequivocabile
KEYSTONE/EPA/ANDREJ CUKIC (ANDREJ CUKIC)
Fonte Ats Ans
Vucic, un trionfo annunciato
Si attendono i risultati definiti, ma l'affermazione del presidente appare inequivocabile

BELGRADO - Trionfo annunciato in Serbia per il presidente Aleksandar Vucic, il cui Partito del progresso serbo (Sns), conservatore e di orientamento nazionalpopulista, come previsto da tempo e stando ai primi risultati ancora molto parziali, sembra essersi largamente affermato nelle elezioni parlamentari anticipate di ieri, distaccando di molto il principale cartello delle opposizioni, un movimento denominato La Serbia contro la violenza, nato dopo le stragi dello scorso maggio e protagonista di proteste e manifestazioni antigovernative andate avanti per mesi a Belgrado e altre città della Serbia.

Secondo quanto annunciato ieri in serata dalla premier Ana Brnabic, all'Sns, di cui lei stessa fa parte, sarebbe andato il 47,1% dei voti, un risultato di molto superiore al quasi 43% ottenuto dal partito nelle ultime legislative del 3 aprile 2022. Parlando al quartier generale dell'Sns, la premier ha basato tale dato su una proiezione del 50% di schede elaborate dal partito.

Un risultato che darebbe all'Sns la maggioranza assoluta in parlamento con oltre 125 seggi sul totale di 250. Al principale cartello di opposizione, per Barnabic, sarebbe andato il 23%, e il 6,5% al Partito socialista serbo (Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic.

Accuse di brogli respinte al mittente

Barnabic ha al tempo stesso smentito le accuse di brogli e irregolarità sollevate dall'opposizione, parlando di «menzogne e brutali falsità» diffuse con l'obiettivo di suscitare ad arte tensioni e caos. Tali dati trionfali per l'Sns sono stati sostanzialmente confermati dalle prime proiezioni diffuse dall'Istituto di ricerche demoscopiche Ipsos/CeSID, secondo il quale all'Sns sarebbe andato il 46%, al cartello di opposizione il 23%, ai socialisti il 6,9%. L'affluenza sembra essere stata seppur di poco superiore a quella registrata nelle ultime parlamentari del 3 aprile 2002 (58,60%)

Vucic alla vigilia del voto e anche ieri mattina al seggio elettorale aveva detto di aspettarsi un risultato superiore a quello delle ultime legislative dello scorso anno (quasi il 43% e 120 seggi), possibilmente la maggioranza assoluta per l'Sns, che ha guidato tutti i governi nell'ultimo decennio, con Vucic sia come premier che come presidente. Lo scorso maggio Vucic aveva lasciato la presidenza del partito, passata a Milos Vucevic, suo fedelissimo, ex sindaco di Novi Sad e attualmente vicepremier e ministro della difesa.

Il protagonista

Ma è stato lo stesso Vucic il protagonista indiscusso dell'intera e frenetica campagna elettorale, da lui trasformata e sapientemente semplificata con un quesito da referendum sul quale ha martellato in ogni comizio e intervista - o si vota per la continuità della politica di crescita economica, sviluppo e ammodernamento del Paese portata avanti dall'attuale dirigenza, o si torna al passato dando fiducia alle forze di opposizione che, a suo dire, porterebbero il Paese alla rovina e all'annullamento di tutto quello che è stato costruito e fatto di buono in questi ultimi anni.

Massiccia è stata l'affluenza alle urne dei serbi del Kosovo che, con il rifiuto della dirigenza di Pristina ad allestire seggi nei loro luoghi di residenza, hanno potuto votare in quattro località del sud della Serbia non lontane dalla frontiera.

Insieme alle legislative nazionali, in Serbia si è votato anche per il rinnovo del parlamento locale nella provincia autonomia di Voivodina, la parte più ricca e sviluppata nel nord del Paese, e per le amministrative in 65 Comuni, compresa la capitale Belgrado. Un risultato quello di Belgrado che per le opposizioni potrebbe essere migliore rispetto a quello nazionale.

A Belgrado vittoria di stretta misura

Nelle amministrative svoltesi ieri a Belgrado insieme alle elezioni parlamentari, si è affermato ugualmente il Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) del presidente Aleksandar Vucic, ma con un distacco dell'opposizione di molto inferiore rispetto al risultati a livello nazionale.

Stando ai dati parziali diffusi nella tarda serata dall'Istituto di ricerche demoscopiche Ipsos/CeSID, nella capitale all'Sns è andato il 38,4%, rispetto al 35,1% ottenuto da 'La Serbia contro la violenza', il principale cartello dell'opposizione. Terza è risultata la lista 'NADA' con il 6% delle preferenze.

Per mesi i sostenitori di 'La Serbia contro la violenza' - un movimento costituitosi dopo le due stragi di inizio maggio con un bilancio di una ventina di morti - ha organizzato a Belgrado e in altre città della Serbia massicce manifestazioni di protesta contro il governo e il presidente, accusati di favorire il proliferare di violenza e intolleranza nel Paese, grazie anche alle tv private a loro vicine e ai futili programmi e reality da loro proposti.

Secondo i leader di 'La Serbia contro la violenza', il risultato a Belgrado sarebbe invece ancora in bilico, con Sns e opposizione praticamente appaiate nelle percentuali. Oltre a Belgrado per le amministrative si è votato in altri 64 Comuni della Serbia.

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COMMENTI
 

s1 4 mesi fa su tio
"Ma è stato lo stesso Vucic il protagonista indiscusso dell'intera e frenetica campagna elettorale, da lui trasformata e sapientemente semplificata con un quesito da referendum sul quale ha martellato in ogni comizio e intervista". quindi se lo va vucic c'è qualcosa di male..se invece la stessa tecnica di rincretinire le persone e trattarle come bambini dell'asilo la fanno i leader del mondo democratico occidentale è invece tutto ok e il tono degli articoli è tutt'altro...

Atene 4 mesi fa su tio
Vincitore criminale..speriamo in un colpetto

Gemelli57 4 mesi fa su tio
Figurarsi se poteva vincere "La Serbia contro la violenza"!
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