In una rara conferenza stampa ammessa ai media stranieri, il leader bielorusso chiarisce la sua posizione. E la Nato spinge per espandersi.
MINSK - È la mattinata delle dichiarazioni riservate agli alleati, o quando meno agli schieramenti che ruotano attorno alla Russia da una parte, con le parole di Aleksandr Lukashenko, e all'Ucraina dall'altra, con la dichiarazione di Stoltenberg (Nato).
«Sono pronto a combattere insieme ai russi dal territorio della Bielorussia in un solo caso: se anche un solo soldato (ucraino) venisse sul nostro territorio con un'arma per uccidere il mio popolo», ha detto Lukashenko in conferenza stampa con i giornalisti stranieri a Minsk. Il messaggio appare dunque chiaro: la Bielorussia si unirà all'offensiva russa «solo» se verrà attaccata.
La Nato pronta ad allargarsi - Dall'altra parte dello schieramento c'è l'Alleanza Atlantica. «È arrivato il momento di ratificare» l'adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, ha detto il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, nel corso di una conferenza stampa con il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Il numero uno della Nato sembra avere fretta, «la questione principale è che la ratifica arrivi il prima possibile», ha infatti aggiunto.
Per l'esponente Nato infine, Helsinki e Stoccolma «hanno rimosso le restrizioni sulla vendita di armi e rafforzato la legislazione sul terrorismo», riferendosi alle condizioni richieste da Ankara per approvare l'adesione. Condizioni però che, secondo la Turchia, non sono ancora state soddisfatte.
Il fondatore di Wagner critica la lentezza di Mosca - Quanto al conflitto e ai suoi protagonisti, oggi si registra la critica a Mosca, diffusa su Telegram, dal fondatore dell'organizzazione dei mercenari russi Wagner, Yevgeny Prigozhin: «La lentezza dei progressi russi è dovuta alla mostruosa burocrazia militare: Bakhmut, l'epicentro dei combattimenti nell'Ucraina orientale, non sarà conquistata prima di marzo o aprile».
Kiev fa il punto sulla notte appena trascorsa - L'Ucraina, infine, definisce la notte appena trascorsa come quella del 15esimo attacco russo su larga scala. Secondo il Kyiv Independent, l'esercito ucraino ha abbattuto, durante la notte appena trascorsa, 16 missili russi. Sono però state colpite infrastrutture critiche in diverse regioni, come reso noto dall'Aeronautica militare ucraina, secondo cui le forze russe hanno lanciato oltre 30 missili.