Non solo i ladri sotto accusa, dopo il "furto del secolo"

Dopo il furto dei gioielli della Corona di Francia, emergono falle nella gestione del Louvre e dettagli sugli arrestati
Dopo il furto dei gioielli della Corona di Francia, emergono falle nella gestione del Louvre e dettagli sugli arrestati
PARIGI - Nuovi dettagli sul "furto del secolo", avvenuto domenica 19 ottobre. Cominciamo dal primo dettaglio. La Corte dei Conti transalpina ha severamente criticato il Museo del Louvre per aver favorito progetti «visibili e attraenti» a discapito della sicurezza e della manutenzione. Un rapporto, pubblicato giovedì 6 novembre, evidenzia come il museo, nonostante le «abbondanti risorse», si trovi di fronte a una «montagna di investimenti che non è in grado di finanziare».
Secondo la Corte dei Conti, il Louvre ha trascurato la ristrutturazione degli edifici e degli impianti tecnici, inclusi i sistemi di sicurezza. La direzione del museo ha dichiarato di aver accettato «la maggior parte delle raccomandazioni», pur contestando alcune conclusioni del rapporto, in particolare quelle relative alla sicurezza. Laurence des Cars, direttrice del Louvre, ha infatti espressamente negato ritardi nell'attuazione del piano generale di sicurezza da 80 milioni di euro.
Tuttavia, il rapporto finale della Corte sottolinea un «ritardo considerevole nel ritmo degli investimenti» a fronte di un «deterioramento accelerato» del museo, che ha accolto nove milioni di visitatori nel 2024. Il progetto di ristrutturazione, promosso da Emmanuel Macron e inizialmente stimato tra 700 e 800 milioni di euro, è ora valutato 1,15 miliardi di euro, di cui 481 milioni previsti per i prossimi dieci anni. Anche se la Corte ritiene questa stima «al ribasso».
«Non sapevamo fosse il Louvre» - Il secondo dettaglio, circa il furto dei gioielli della Corona, è relativo al profilo degli arrestati che avrebbero agito per conto di «un committente straniero». Uno degli esecutori materiali sarebbe Niakate Abdoulaye, alias "Doudou Cross Bitume", 39 anni, noto nella banlieue nord di Parigi per video di motocross. Insieme al complice algerino Ayed Ghelamallah, 34 anni, avrebbe rubato gioielli della corona di Francia per un bottino di 88 milioni di euro, ancora non recuperato. I due, con precedenti penali, sono stati arrestati il 25 ottobre.
Durante gli interrogatori, i due - tutt’altro che geni del crimine - hanno rivelato di non aver realizzato di essere entrati nel celebre museo. Erano convinti che il Louvre fosse solo la struttura vicino alla piramide e credevano che i musei fossero chiusi la domenica, motivo per cui non si aspettavano di trovare visitatori.
Un terzo complice, Slimane K., 37 anni, è stato arrestato il 29 ottobre con la sua compagna. Insieme a una quarta persona (ancora sconosciuta), faceva il palo fuori dal museo.





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