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«Questa non è un'operazione, siamo in guerra»

Gli attacchi balistici di Israele sono ripresi nel pomeriggio di venerdì. L'Iran chiede l'intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Trump: «Si arrivi a un accordo sul nucleare, il peggio deve ancora avvenire».
IMAGO / NurPhoto
Fonte Ats ans/Sda dpa/Reuters/Afp
«Questa non è un'operazione, siamo in guerra»
Gli attacchi balistici di Israele sono ripresi nel pomeriggio di venerdì. L'Iran chiede l'intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Trump: «Si arrivi a un accordo sul nucleare, il peggio deve ancora avvenire».

TEHERAN - L'Iran ha affermato che gli attacchi mortali di Israele contro le sue strutture militari e nucleari sono una «dichiarazione di guerra» e ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire. La dichiarazione è stata sottoposta all'Onu dal Ministro degli Esteri Abbas Araghchi che ha anche chiesto di «affrontare immediatamente la questione».

Ricomincia il bombardamento sull'Iran
Nel frattempo, nel primo pomeriggio di questo venerdì, l'esercito israeliano ha lanciato un'altra ondata di attacchi in Iran. Secondo quanto si apprende da fonti militari, l'aeronautica ha distrutto l'aeroporto di Tabriz, in Iran nord-occidentale.

Dal canto suo Israele ha confermato che tutti i droni lanciati da Teheran in risposta all'attacco avvenuto nella notte sono stati intercettati e distrutti.

Intanto nella giornata di venerdì le ambasciate e consolati israeliani di tutto il mondo sono stati chiusi in via preocauzionale.

«Questa non è un'operazione, è una guerra»
«L'aeronautica ha lanciato un attacco preventivo storico per eliminare questa minaccia esistenziale contro lo Stato di Israele. L'operazione è stata pianificata nel corso di una difficile guerra multi-frontale. Non si tratta di un'operazione: è una guerra, pianificata e condotta a 1'500 chilometri da casa».

Così alti ufficiali Idf hanno commentato gli attacchi in Iran con Ynet: «Per primi abbiamo eliminato i comandanti e gli scienziati. È una azione in evoluzione. Abbiamo scelto il miglior momento per noi e colpito il sito di Natanz, non l'avremmo fatto senza la certezza di poter portare a termine la missione», hanno aggiunto.

Spazzata via la leadership dell'aviazione militare
Stando a quanto riportato dall'agenzia Reuters, tra le personalità-chiave del Corpo delle Guardie della rivoluzione iraniane uccise dall'attacco c'è «gran parte della leadership» dell'aviazione militare. Stando al ministro della Difesa israeliano Israel Katz, «sono stati colpiti durante una riunione in un bunker sotterraneo».

In totale sarebbero almeno 20 i graduati uccisi dall'attacco, fra questi anche il responsabile del programma missilistico delle Guardie.

L'impianto nucleare di Natanz è stato «gravemente danneggiato»
Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), l'obiettivo dell'attacco è stato l'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz, a nord della città di Isfahan.

Come riportato da fonti israeliane, il direttore generale dell'AIEA, Rafael Grossi, avrebbe informato personalmente il presidente israeliano Yitzhak Herzog dei «gravi danni» a Natanz e che, malgrado ciò, non vi sarebbero state «fuoriuscite radioattive significative».

Le autorità di Teheran, dal canto loro, confermano che l'impianto ha «subito danni significativi» soprattutto alla «struttura superficiale». Non ci sarebbero vittime.

Oggetto degli attacchi, riportano invece fonti di Teheran, sarebbero anche il reattore ad acqua pesante di Arak (provincia di Markazi) e il complesso nucleare di Parchin. Non è chiaro quanti e quali danni abbiano riportato.

Uccisi dai razzi, mentre si trovavano a casa loro
Almeno sei importanti scienziati e fisici coinvolti nel progetto nucleare iraniano sono stati uccisi dai missili israeliani mentre si trovavano in casa loro nell'area urbana di Teheran. Sempre nella capitale sono state colpite le ville dei generali dell'esercito così come il quartier generale delle forze armate e diverse strutture militari.

In totale si parla di 18 attacchi nel comprensorio metropolitano di Teheran.

Trump: «L'iran faccia un accordo, il peggio deve ancora avvenire»
«Alcuni intransigenti iraniani hanno parlato con coraggio, ma non sapevano cosa stava per succedere. Ora sono tutti MORTI, e la situazione non potrà che peggiorare!», lo scrive Donald Trump sul suo social network Truth.

«C'è già stata grande morte e distruzione - prosegue il presidente americano - ma c'è ancora tempo per porre fine a questo massacro, con i prossimi attacchi già pianificati che saranno ancora più brutali. L'Iran deve raggiungere un accordo, prima che non rimanga nulla, e salvare quello che un tempo era conosciuto come l'Impero iraniano», ha chiosato il presidente americano.

La Russia: «Attacco immotivato e categoricamente inaccettabile»
«Attacchi militari immotivati contro uno Stato membro sovrano delle Nazioni Unite, i suoi cittadini, le sue città pacifiche e addormentate, le sue infrastrutture nucleari sono categoricamente inaccettabili», ha tuonato in reazione il Ministero degli Esteri russo, aggiungendo che «la comunità internazionale non può permettersi di rimanere indifferente a tali atrocità che distruggono la pace e danneggiano la sicurezza regionale e internazionale».

La diplomazia russa che «invita a dar prova di moderazione per evitare un'escalation» condanna inoltre «l'isteria anti-iraniana» provocata dagli «Stati occidentali» che hanno sostenuto nell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) una «risoluzione punitiva» contro Teheran.

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