Zelensky ribadisce la volontà di negoziare con la Russia. «A Istanbul respinti tutti i loro tentativi di minaccia»
KIEV - Volodymyr Zelensky ci riprova e invita di nuovo Vladimir Putin a negoziati diretti, dopo l'incontro tra le delegazioni a Istanbul della settimana scorsa, a cui nessuno dei due presidenti era presente.
«L'Ucraina insiste sulla necessità di un cessate il fuoco completo e incondizionato" che "dovrebbe avere una durata sufficiente e prevedere la possibilità di proroga. La nostra offerta, concordata con i partner, è di 30 giorni. Siamo pronti per questo. Siamo anche pronti a incontrarci a livello di leader per risolvere questioni chiave. L'Ucraina non ha paura dei negoziati diretti con la Russia, ed è importante che la leadership russa non prolunghi la guerra», ha riferito su Telegram, ricalcando la posizione mantenuta dalla delegazione durante gli incontri della settimana scorsa.
Essi «hanno dimostrato al mondo la nostra disponibilità ad avvicinarci alla pace e, di conseguenza, la necessità di fare pressione sulla Russia affinché ponga fine alla guerra. In effetti, il risultato più importante dell'incontro è stato l'accordo sullo scambio di prigionieri 1'000 contro 1'000. Il nostro team sta attualmente elaborando i dettagli dello scambio», ha spiegato. Intanto ha parlato di una «riunione sul nostro lavoro diplomatico per porre fine alla guerra e stabilire una pace vera e duratura» con alti funzionari ucraini compresi il ministro della Difesa, Rustem Umerov, che ha guidato la delegazione di Kiev agli incontri di Istanbul del 15 e 16 maggio.
Umerov, ha aggiunto Zelensky, «ha riferito i dettagli specifici dei colloqui con i russi. La delegazione ucraina è riuscita a mantenere la conversazione entro un quadro dignitoso. Tutti i tentativi di minaccia da parte della Russia sono stati respinti».
Inoltre, il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha e il capo dell'Ufficio presidenziale Andriy Yermak «hanno riferito degli incontri e dei contatti con i rappresentanti degli Stati Uniti e dei partner europei: Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Polonia e Turchia», con cui «ci coordiniamo quasi quotidianamente. Grazie per il sostegno», ha concluso il presidente ucraino.