La «coalizione dei volenterosi», per un contingente in Ucraina

20 Paesi a colloquio con il premier britannico Keir Starmer per una presenza di peacekeeping
20 Paesi a colloquio con il premier britannico Keir Starmer per una presenza di peacekeeping
LONDRA - Il governo del Regno Unito ha avuto colloqui preliminari con circa 20 Paesi per una ipotetica adesione alla «coalizione dei volenterosi», auspicata dal premier Keir Starmer e destinata nelle intenzioni a garantire anche una presenza di peacekeeper in Ucraina dopo un eventuale accordo di cessazione delle ostilità con la Russia. Lo ha riferito un funzionario britannico.
Lo stesso funzionario ha chiarito che è «ancora presto» per capire quali e quanti Paesi sarebbero disposti a inviare truppe oppure fornire un altro tipo di supporto, ma ha comunque parlato di un «passo molto positivo».
L'indicazione è stata riferita ai media da una fonte governativa britannica durante un briefing a porte chiuse. La fonte non ha fornito dettagli sui Paesi coinvolti in questi colloqui, limitandosi a dire che le nazioni «interessate» sono «in larga parte europee o del Commonwealth»: organizzazione nata dalle ceneri dell'Impero britannico di cui fanno parte fra gli altri il Canada, l'Australia, la Nuova Zelanda, oltre a vari Stati asiatici, africani, oceanici o caraibici.
Si tratta di un segnale di disponibilità «a creare una coalizione di volenterosi e del desiderio di diversi Paesi di svolgervi un ruolo», ha sostenuto il funzionario di Londra, pur ammettendo come questi contatti siano «ancora a uno stadio iniziale» e parlando di una «situazione molto fluida».
L'ipotesi di una «coalizione dei volenterosi», destinata potenzialmente a dar vita a un contingente di peacekeeper da schierare in Ucraina - solo dopo un'intesa di pace - per garantire la sicurezza di Kiev rispetto a future mire russe, è stata messa sul tavolo dal premier Starmer a margine del vertice convocato a Londra domenica scorsa alla presenza dei leader di altri 15 Paesi euroatlantici e dei rappresentanti di Ue e Nato. Nell'occasione sir Keir aveva fatto riferimento al coinvolgimento di Regno Unito e Francia alla guida del progetto, con il possibile inserimento soltanto di «uno o due altri Paesi». Successivamente era arrivata una dichiarazione di disponibilità della Turchia a far parte di un eventuale contingente di pace a certe condizioni.





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