Numeri da «record» per lo show dedicato agli appassionati di caccia e tiro che accende le proteste di politica e associazioni.
VERONA - «Minorenni con armi in mano. Un’immagine disturbante per chiunque». Questo l'incipit del comunicato di protesta firmato dai consiglieri regionali del Veneto di Europa Verde Renzo Masolo e Andrea Zanoni, ed Erika Baldin del Movimento 5 Stelle.
I tre si riferiscono alla tre giorni di EOS - European outdoor show '25 andato in scena a Veronafiere dall'8 al 10 febbraio e dedicato agli appassionati di tiro, caccia, outdoor e pesca. Riferendosi alla falla nei controlli interni alla manifestazione, data «la facilità con cui dei minorenni possono trovarsi a maneggiare delle armi da fuoco», i consiglieri auspicano un intervento della politica che, a loro dire, «non può sottrarsi alle proprie responsabilità di fronte alle future generazioni, che non possono vivere come un evento normale il fatto di giocare con delle armi in mano».
Alla politica si sono aggiunte le proteste fuori dalla fiera, il primo giorno dell'evento, con un corteo che ha scandito un secco «No alla fiera delle armi», come postato poi sui social da alcune associazioni della città. A partire dal Laboratorio Autogestito Paratodəs, che su Facebook pubblica - titolando il post «Vi raccontiamo il magico mondo EOS» - le foto dei ragazzi che maneggiano fucili e «adolescenti che imbracciavano carabine».
«Una regione da far West»
Alle critiche fa però da contraltare il successo di pubblico ottenuto dalla kermesse. È la stessa organizzazione che sul suo sito web oggi pubblica il dato sull'affluenza, scrivendo «obiettivo 40mila centrato», con riferimento ai 40.269 biglietti emessi durante la manifestazione.
E mentre il presidente di EOS show ringrazia i partecipanti che «hanno consentito di raggiungere questo numero, che per noi è un record», i consiglieri regionali si augurano che «le istituzioni venete non aspirino a una regione da far West». Punti di vista.