«Trump ci offende per distrarre gli americani»

Marcelo Ebrard, ministro dell'Economia messicano, risponde al presidente statunitense: «I dazi? Una zappata sui piedi»
CITTÀ DEL MESSICO - «Accusare il governo messicano di essere alleato del narcotraffico è, oltre che un insulto al nostro Paese, un pretesto per distrarre l'opinione pubblica degli Stati Uniti dal tremendo errore di imporre tariffe doganali dirompenti al Messico e alle aziende nordamericane qui stabilite. Una zappata sui piedi», ha scritto su X il ministro dell'Economia del Paese latino-americano Marcelo Ebrard, in risposta alle affermazioni del presidente Trump su presunti accordi con i cartelli della droga.
Ebrard aveva già espresso il suo rifiuto ai dazi imposti sabato, affermando di essere d'accordo con le dichiarazioni dell'economista ed ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Lawrence Summers, il quale ha affermato che «le azioni contro Messico e Canada da parte dell'amministrazione Trump sono inspiegabili e pericolose». Il ministro si sta preparando a imporre dazi di ritorsione e altre misure contro gli Usa per contrastare la tariffa generale del 25% ordinata dal presidente americano sulle importazioni statunitensi di prodotti originari del Messico a partire da domani (martedì).




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