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ISRAELENetanyahu: «Invece di un ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me»

18.05.24 - 22:29
Il premier israeliano risponde al ministro Benny Gantz.
afp
Fonte ats ans
Netanyahu: «Invece di un ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me»
Il premier israeliano risponde al ministro Benny Gantz.

TEL AVIV - «Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al primo ministro invece di lanciarne uno ad Hamas». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta al ministro Benny Gantz.

«Le condizioni poste da Benny Gantz sono parole vane il cui significato è chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, il lasciare la maggior parte degli ostaggi al loro destino, il mantenimento di Hamas intatto e la creazione di uno Stato palestinese», ha aggiunto Netanyahu.

Netanyhau ha poi posto tre domande a Gantz: «È pronto - ha chiesto nella prima - a portare a termine l'operazione a Rafah per distruggere i battaglioni di Hamas e, se sì, come è possibile che minacci di smantellare il governo di emergenza nel bel mezzo dell'operazione?».

«È contrario - ha chiesto il premier nella seconda - al controllo civile dell'Autorità (nazionale) palestinese (Anp) a Gaza, anche senza (il presidente dell'Anp) Abu Mazen?». Infine la terza: «È pronto ad accettare uno Stato palestinese a Gaza, in Giudea e Samaria (ossia la Cisgiordania) come parte del processo di normalizzazione con l'Arabia Saudita?».

Il premier - ha indicato il suo ufficio - «è determinato a eliminare i battaglioni di Hamas, si oppone all'introduzione dell'Autorità palestinese a Gaza e alla creazione di uno Stato palestinese, che sarà inevitabilmente uno stato di terrore». Netanyahu ha poi sottolineato di ritenere che il «governo di emergenza sia importante per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, compreso il ritorno di tutti i nostri ostaggi». «Mi aspetto - ha concluso - che Gantz chiarisca al pubblico le sue posizioni su questi temi».

L'ultimatum - In precedenza il ministro membro del gabinetto Beny Gantz si era rivolto al premier Benyamin Netanyahu così: «Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d'azione sulla guerra entro l'8 giugno. Devi scegliere, se non sceglierai usciremo dal governo».

«La leadership deve vedere il quadro generale, il gabinetto di guerra deve decidere entro l'8 giugno di riportare a casa gli ostaggi, abbattere Hamas e smilitarizzare Gaza e che ci sia una direzione Usa-Ue-araba-palestinese che getti le basi di un alternativa futura a Gaza che non sia né Hamas né Abu Mazen», presidente dell'Autorità nazionale palestinese, ha aggiunto Gantz. «La scelta, Netanyahu è nelle tue mani, devi decidere. Il Netanyahu di dieci anni fa l'avrebbe fatto».

Nell'ultimo periodo qualcosa è andato storto - Gantz non ha rinnegato la scelta di entrare nel governo di guerra dopo il 7 ottobre nel suo ultimatum a Netanyahu, ma ha detto che «le cose sono andate bene a lungo, ma negli ultimi tempi qualcosa è andato storto». «Le decisioni essenziali non sono state prese», ha affermato.

«Una parte dei politici si comporta in maniera codarda e pensa solo a se stessa. Nel sancta sanctorum delle scelte di Israele - ha concluso - sono entrate considerazioni personali, una piccola minoranza ha preso il ponte di comando della nave israeliana e la sta dirigendo verso gli scogli».

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