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Le "spese pazze" che agitano le acque attorno ai Tories

Hotel di lusso e banchetti «a carico dei contribuenti». Le accuse in un rapporto pubblicato dal Partito Laburista
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Fonte ats
Le "spese pazze" che agitano le acque attorno ai Tories
Hotel di lusso e banchetti «a carico dei contribuenti». Le accuse in un rapporto pubblicato dal Partito Laburista
LONDRA - È polemica nel Regno Unito fra l'opposizione laburista e il governo conservatore sull'uso disinvolto che, secondo il Labour di Keir Starmer, funzionari e politici avrebbero fatto - «a spese dei contribuenti» - delle carte ...

LONDRA - È polemica nel Regno Unito fra l'opposizione laburista e il governo conservatore sull'uso disinvolto che, secondo il Labour di Keir Starmer, funzionari e politici avrebbero fatto - «a spese dei contribuenti» - delle carte di credito (o di debito) governative messe a loro disposizione per lavoro e attività di rappresentanza.

In un rapporto pubblicato oggi dal partito di Starmer e presentato dalla vice-leader Angela Rayner, pasionaria della working class nelle file laburiste, si evocano spese «sfarzose» per soggiorni in hotel di lusso, banchetti, collegamenti a distanza e altro saltati fuori dai rendiconti di diversi dicasteri. Mentre dal fronte Tory, il governo di Rishi Sunak replica bollando l'operazione come «una trovata politica demagogica» e ipocrita; non senza denunciare il livello di spese con carte di credito governative ben più alto di quelle attuali messo a suo tempo in bilancio dagli ultimi esecutivi britannici a guida Labour: quelli di Tony Blair e soprattutto di Gordon Brown.

Nel rapporto di 24 pagine illustrato da Rayner si citano, fra i tanti esempi, il caso delle quasi 345'000 sterline (quasi 390'000 franchi) versate dal Foreign Office per le spese annuali sostenute da diplomatici e impiegati di ambasciate del Regno sparse per il mondo per spese «di ristoranti e bar»; le 8000 di un singolo ricevimento offerto dalla ex premier Liz Truss quando era ministra degli Esteri; le 13 foto artistiche acquisite dal Tesoro presso la Tate Gallery di Londra per circa 3400 sterline; o ancora l'impennata dei pagamenti per imprecisato «materiale di cancelleria» giunti a sfiorare nel ministero della Sanità in un solo singolo mese le 60'000 sterline.

I dati si riferiscono al 2021, quando a capo del governo c'era Boris Johnson, mentre l'attuale primo ministro Rishi Sunak era titolare del Tesoro e delle Finanze in veste di cancelliere dello Scacchiere. «Sunak non è stato in grado di mettere un freno alla cultura dello sfarzo esibita dai ministeri sotto i suoi occhi», ha accusato la numero due dei laburisti, tuonando contro «lo scandaloso catalogo di sprechi di denaro dei contribuenti» attribuiti a «tutti i dipartimenti» in aggiunta agli scandali già imputati a ripetizione ai governi Tory recenti.

Immediata la replica di un portavoce del Partito Conservatore, secondo cui la denuncia è puramente strumentale da parte del Labour: se si considera che il totale delle spese fatte a Whitehall con carte governative sotto Gordon Brown nel 2009 fu addirittura pari a «quasi un miliardo di sterline».

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