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Mafia nigeriana, maxioperazione tra Torino e Bologna

Sono state fermate 29 persone implicate in un giro di droga e prostituzione
Keystone
Mafia nigeriana, maxioperazione tra Torino e Bologna
Sono state fermate 29 persone implicate in un giro di droga e prostituzione
TORINO - Il rituale, le gerarchie, le regole, le punizioni per chi sgarrava: tutto scritto nella 'Bibbia Verde'. La 'Green Bible', come la chiamavano, era un vero e proprio manuale di istruzioni ad uso e consumo dei membri del Maphite, confrater...

TORINO - Il rituale, le gerarchie, le regole, le punizioni per chi sgarrava: tutto scritto nella 'Bibbia Verde'. La 'Green Bible', come la chiamavano, era un vero e proprio manuale di istruzioni ad uso e consumo dei membri del Maphite, confraternita nigeriana che nel Nord Italia si dedicava alla droga e alla prostituzione. Un'operazione simultanea delle procure di Torino e Bologna ha portato a 29 fermi (e un'altra decina di persone sono ricercate) con accuse che arrivano fino all'associazione di stampo mafioso.

La 'Bibbia' era in un pacco spedito per posta dalla Nigeria e intercettato nel capoluogo piemontese, dove al caso hanno lavorato la Questura e la polizia municipale. Nel libro c'era ogni cosa, compresi i dettagli su come riciclare denaro verso il Paese di origine: un complesso di operazioni nascoste dal nome in codice 'Mario Monti'.

«Questi gruppi emulano le organizzazioni criminali nostrane come la 'ndrangheta», spiega Giuseppe Amato, procuratore capo a Bologna. «È un fenomeno che dobbiamo reprimere adesso, prima abbia tempo di radicarsi e svilupparsi completamente», aggiunge Paolo Borgna, procuratore reggente a Torino.

È una mafia circoscritta nella comunità nigeriana ma che, come Cosa Nostra, possiede una grande capacità intimidatoria: agli affiliati basta indossare qualcosa di verde, magari un basco, per farsi riconoscere. Il cult, come viene indicato in gergo, era suddiviso in due rami, chiamati Famiglia Vaticana e Famiglia Latina, attive in territori differenti ma a volte in conflitto tra loro. Il blitz di oggi ha portato in carcere i capi e altre figure di spicco.

La procura di Torino è stata la prima, sin dal 2008, a ipotizzare l'associazione di stampo mafioso per i nigeriani. Nel 2016 scattò l'operazione Atheneum, poi culminata in una serie di condanne in primo e in secondo grado. Ma il cult, dopo quella retata, aveva tentato di riaffermare il proprio potere.

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