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ARGENTINA

Il caos in Argentina e la motosega che non taglia la povertà

Gli scontri nella capitale hanno riportato a galla i mali di un Paese dove più del 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà
Foto AFP
Il caos in Argentina e la motosega che non taglia la povertà
Gli scontri nella capitale hanno riportato a galla i mali di un Paese dove più del 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà

BUENOS AIRES - Ce l'avevano con la motosega, issata non solo materialmente (vedi la coppia Milei-Musk) a simbolo del taglio agli sperperi, i pensionati scesi in piazza a Buenos Aires per protestare contro il governo argentino e le sue politiche di abbattimento della spesa sociale. Ad abbattere e a portare avanti il "piano motosega" per deforestare i conti dello Stato, che taglia le già minime pensioni argentine (la pensione minima è pari a 241mila pesos, quasi 200 franchi), il presidente Milei ha messo l'economista Federico Sturzenegger (la seconda parte del cognome si presterebbe anche evocativamente a considerarlo di buon grado un "Terminator" dello spreco).

Licenziamenti di massa: 40mila dipendenti pubblici a casa - Ex presidente della Banca centrale argentina, a lui è stato affidato il compito di rimettere a posto il bilancio statale al ministero della Deregolamentazione e della trasformazione dello Stato. Inorgoglito di avere spedito a casa nei primi mesi di questo anno quasi 40mila dipendenti pubblici, non perde occasione come in un recente post su X di brandire il famigerato e tagliente termine: « Con el presidente metiendole combustible a la motosierra!» (con il presidente mettendo combustibile alla motosega).

La "casta" si salva dai tagli: colpiti pensionati e fasce più deboli - Sembra ossessionato metaforicamente dal rumore che le sue sforbiciate producono sulle voci a bilancio, rivendicando anche il fatto che a furia di tagliare è stato grazie a lui che l'Argentina può adesso vantarsi di avere azzerato il deficit. Tagliando i privilegi della casta, la corruzione dilagante negli apparati burocratici, i lussi e i costi della politica come aveva promesso il suo presidente? Per niente, «para nada», come urlavano i pensionati scesi in piazza ieri, poi dovuti fuggire per l'infiltrazione di gruppi estremisti (perfino gli ultrà di alcune squadre argentine venuti a dare man forte - non richiesta - a una piazza che reclamava il diritto ad avere un sussidio pensionistico dignitoso).

Ebbene, se si va a vedere cosa davvero della macchina statale degli sperperi è stato "segato via", si nota che - come ricorda anche un articolo de Il Manifesto - un buon 24,2% arriva dal taglio delle pensioni, il 12,8 dal risparmio degli aiuti sociali per i più deboli, il 12,3 dai licenziamenti e dalla diminuzione dei salari ai dipendenti pubblici e il 4% ai fondi dell'università.

Il ministro taglia-sprechi Sturzenegger: «Saremo un Paese pieno di dollari». Ma deve 10 miliardi al FMI - Sturzenegger, che al quotidiano Clarìn ha promesso agli argentini che pioveranno in abbondanza dollari dal cielo e che i salari reali sempre in dollari spiccheranno il volo, sventola anche il primato di avere ridotto la spesa pubblica dopo avere smantellato la metà dei ministeri (fra questi anche quello dell'Ambiente, della Cultura, della Scienza e della tecnologia). Risultato del "disboscamento economico"? L'inflazione - nonostante gli annunci ottimistici e preveggenti del capo della Casa Rosada che la darebbe al 18% a fine 2025 - galoppa: come riportato dal Wall Street Journal e da diversi quotidiani economici americani, si attesta attualmente al 155% (indice annuale) e la stessa Agenzia nazionale di statistica argentina ammette che i prezzi continuano ad aumentare. Senza dimenticare il fatto che al Fondo monetario internazionale, a oggi Milei deve dare indietro 40 miliardi di dollari.

Oltre il 40% della popolazione sotto la soglia di povertà: con il Venezuela è il Paese con gli stipendi più bassi - Così non sorprende che oltre il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e che se si parla di salari, solo il Venezuela è messo peggio dell'Argentina, che proprio con il Paese di Maduro occupa il fondo della classifica degli stipendi più bassi di tutta l'America Latina (salario minimo fermo a 279mila pesos, circa 231 franchi svizzeri).

Gli argentini attraversano il confine per andare a fare la spesa in Cile - La penuria economica ha generato anche quel fenomeno che porta ogni giorno decine di migliaia di argentini ad attraversare il confine del Passo del Cristo Redentor per andare a fare la spesa in Cile, dove i prodotti - dagli alimentari all'abbigliamento - costano molto meno che in patria e sono inoltre esenti da dazi fino a una somma di 300 dollari. Con (addolorata) buona pace dei commercianti del bel Paese del tango.

Il metodo della motosega che non sembra funzionare - Il deficit è vero che è stato azzerato, quasi però come l'utile delle economie domestiche: sorge il dubbio che, forse, il metodo della motosega non sembra del tutto funzionare.

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