Cerca e trova immobili

CRISI CLIMATICAQuelle emissioni di gas serra che non vengono dichiarate nei rapporti ufficiali

10.11.22 - 06:30
L'analisi di Climate Trace ha riunito i dati provenienti da più di 300 satelliti e da più di 11'000 sensori
Reuters
Quelle emissioni di gas serra che non vengono dichiarate nei rapporti ufficiali
L'analisi di Climate Trace ha riunito i dati provenienti da più di 300 satelliti e da più di 11'000 sensori

SHARM EL-SHEIKH - Ogni anno i Paesi forniscono i dati relativi alle emissioni derivanti dalla produzione di petrolio e di gas. Tuttavia uno studio effettuato da Climate Trace ha dimostrato che le emissioni registrate differiscono di molto dai dati forniti dalle singole nazioni; in alcuni casi il valore rilevato è di tre volte superiore a quello dichiarato all'UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici). 

Climate Trace ha pubblicato oggi il più dettagliato inventario globale delle emissioni di gas a effetto serra, comprendente i dati di 72'612 singole fonti in tutto il mondo. Questi siti - che comprendono le centrali, gli impianti siderurgici, le reti stradali urbane e i giacimenti di petrolio e gas - rappresentano le principali fonti note di emissioni. 

L'analisi effettuata principalmente su osservazioni dirette, e non sui dati autodichiarati, è stata presentata in occasione della COP27 a Sharm el-Sheikh. 

Una visione globale delle emissioni che comprende i singoli emettitori

Le prime 500 fonti di emissioni a livello mondiale rappresentano meno dell'1% del totale delle strutture presenti nel dataset di Climate TRACE, ma sono responsabili del 14% delle emissioni globali nel 2021. 

Le centrali elettriche, da sole, rappresentano più della metà delle emissioni e tre quinti degli asset presenti nella lista dei primi 500. Nel frattempo, 26 delle 50 maggiori fonti di emissioni a livello mondiale sono costituite da giacimenti di petrolio e gas (e dai relativi siti di produzione, lavorazione e trasporto).

Emissioni sottostimate

L'analisi di Climate Trace ha incorporato nuovi dati, tra cui quelli provenienti da studi sulle emissioni rilevate via satellite da pratiche come il flaring e le perdite di metano in luoghi come la Russia, il Turkmenistan, gli Stati Uniti e il Medio Oriente, per produrre dati aggiornati sulle emissioni, che tengano conto in modo più completo delle emissioni globali del settore. Oltre alla copertura di oltre 300 satelliti, il rapporto sfrutta i progressi del telerilevamento (più di 11'000 sensori), dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico non solo per individuare direttamente le fonti di emissione di gas serra, ma anche per rilevare e analizzare attività di emissione altrimenti invisibili o non rilevabili.

Dai dati dell'analisi emerge che le emissioni derivanti dalla produzione, dal trasporto e dalla raffinazione del petrolio e del gas sono state significativamente sottostimate in passato, in parte a causa dei limitati requisiti di rendicontazione e della costante sottostima delle emissioni di metano dovute sia al flaring intenzionale che alle perdite. 

Poche informazioni dai Paesi 

Alla fine di ottobre nessuna nazione ha presentato all'UNFCCC una contabilizzazione completa delle proprie emissioni per il 2021. 52 Paesi non hanno presentato alcun inventario delle emissioni per gli ultimi dieci anni. 

«La crisi climatica può sembrare a volte una sfida insormontabile, in gran parte perché abbiamo avuto una comprensione limitata dell'esatta provenienza delle emissioni», ha dichiarato l'ex vicepresidente degli Stati Uniti e membro fondatore di Climate Trace, Al Gore. «Questo livello di precisione significa che finalmente disponiamo di dati sulle emissioni che ci permettono di agire in modo decisivo. Significa anche che possiamo dare priorità agli sforzi per ottenere i profondi tagli all'inquinamento da gas serra di cui abbiamo bisogno per prevenire gli impatti più catastrofici della crisi climatica».

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

CJ 1 anno fa su tio
"Le centrali elettriche, da sole, rappresentano più della metà delle emissioni e tre quinti degli asset presenti nella lista dei primi 500"....se non ci fossimo fatti prendere dalla fobia dal nucleare forse non saremmo cosi ....bisognava 20 anni fa sostituire tutte le centrali a carbone e a metano con nucleare di terza generazione ..... il colmo che proprio gli ecologisti erano e sono i primi contrari al nucleare ... un vero paradosso

MissKirova 1 anno fa su tio
Ipocrisia a quintali

stebil87 1 anno fa su tio
È un po' come vendere pannelli solari come se fossero a impatto zero. Rinnovabile è diverso da low-carbon.
NOTIZIE PIÙ LETTE