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EUROPA

I cambiamenti climatici fanno aumentare la presenza di ozono cattivo nell'aria

Questo tipo di ozono è pericoloso sia per la vegetazione che per l'essere umano
Archivio Keystone
Fonte ats ans
I cambiamenti climatici fanno aumentare la presenza di ozono cattivo nell'aria
Questo tipo di ozono è pericoloso sia per la vegetazione che per l'essere umano
ROMA - Sotto la spinta di ondate di calore e siccità sta aumentando sull'Europa il livello del cosiddetto ozono "cattivo", ossia l'ozono al suolo che contrariamente a quello atmosferico, è un forte ossidante in grado di causare seri dan...

ROMA - Sotto la spinta di ondate di calore e siccità sta aumentando sull'Europa il livello del cosiddetto ozono "cattivo", ossia l'ozono al suolo che contrariamente a quello atmosferico, è un forte ossidante in grado di causare seri danni alla vegetazione e, nell'uomo, irritazioni a occhi, pelle e polmoni.

È quanto emerge dalla ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Nature Climate Change e coordinata dall'università americana di Princeton, alla quale l'Italia ha partecipato con i fisici Giacomo Gerosa e Angelo Finco, entrambi dell'Università Cattolica.

Il risultato, ottenuto sulla base di dati e simulazioni che hanno ricostruito il periodo compreso fra il 1960 e il 2018, indica che «gli episodi più estremi di inquinamento da ozono sono legati alle ondate di calore e alla siccità, che stanno aumentando in frequenza e intensità in Europa, con gravi conseguenze sui sistemi naturali e umani». Gli episodi più gravi sono infatti avvenuti in corrispondenza con la grande ondata di calore e siccità che so è abbattuta nel 2003 sull'Europa.

«In Italia la situazione è leggermente migliorata rispetto a 10 anni fa. Tuttavia le simulazioni modellistiche mostrano che la situazione è destinata di nuovo a peggiorare, malgrado i nostri sforzi di riduzione delle emissioni dei precursori dell'ozono, a causa del riscaldamento in atto e alla recrudescenza degli eventi siccitosi», osservano i ricercatori italiani.

«Attraverso un lavoro retrospettivo che ha combinato misure e modelli», spiegano, «abbiamo dimostrato che i cambiamenti climatici in Europa stanno contribuendo ad aumentare i livelli di ozono in aria, invece che ridurli come si era sempre creduto». Da anni, proseguono, il dipartimento di Matematica e fisica dell'Università Cattolica, campus di Brescia, sta studiando gli impatti dell'ozono sulla vegetazione e sul sistema climatico e ha contributo allo studio internazionale con le osservazioni dei livelli dell'ozono al suolo (troposferico) condotte nella pineta della riserva presidenziale di Castelporziano a Roma.

Altre misure sono state ottenute in quota in Svizzera (Jungfraujoch), Germania (Zugspitze, Hohenpeissenberg) e Austria (Sonnblick) e altre ancora sono state ottenute dai satelliti. I modelli sono stati elaborati a Princeton.

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