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CITTÀ DEL VATICANOPapa Francesco alla piazza vuota: «Non lasciarci nella tempesta»

27.03.20 - 20:00
In un discorso tenuto in un'atmosfera surreale, Bergoglio ha parlato del coronavirus e dato la benedizione Urbi et Orbi.
keystone-sda.ch / STF (Alessandra Tarantino)
Sotto la pioggia nella piazza vuota
Sotto la pioggia nella piazza vuota
Papa Francesco alla piazza vuota: «Non lasciarci nella tempesta»
In un discorso tenuto in un'atmosfera surreale, Bergoglio ha parlato del coronavirus e dato la benedizione Urbi et Orbi.

CITTÀ DEL VATICANO - Sotto la pioggia, in un silenzio assordante, Papa Francesco ha lanciato il suo 'grido' in una piazza San Pietro vuota prima di dare la speciale benedizione Urbi et Orbi: «Non lasciarci in balia della tempesta», ha chiesto a Dio il pontefice romano, pregandolo di guardare alla «dolorosa condizione» in cui versa l'umanità a causa della pandemia di Covid-19.

«Ti imploriamo: "Svegliati Signore!"», ha scandito Bergoglio richiamando il passo del Vangelo in cui i discepoli sono atterriti dalla tempesta e Gesù dorme. Ha chiesto anche a tutti di cambiare «rotta» tornando a Dio e ai valori veri, primo tra tutti quello della solidarietà, perché pensavamo «di rimanere sempre sani in un mondo malato», afflitto da guerre e «ingiustizie planetarie». Francesco ha invitato a confidare nel Signore perché «sappiamo: tu hai cura di noi».

A sostenere la preghiera del pontefice, arrivato nella piazza visibilmente commosso, c'erano sul sagrato le icone care ai romani, dal crocifisso "miracoloso" di San Marcello alla Salus Populi Romani.

E nella sua invocazione Francesco ha passato in rassegna tutte le persone in prima linea nella lotta al coronavirus, dai «medici stremati» ai politici che sono chiamati a sostenere il peso delle scelte. Papa Bergoglio ha parlato con il sottofondo della pioggia, dei gabbiani e di qualche ambulanza di passaggio.

Francesco ha voluto questo momento di preghiera speciale contro la pandemia di coronavirus proprio nel momento in cui anche il Vaticano vive il problema da vicino, con uno stretto collaboratore del pontefice ricoverato per il Covid-19. Ma i contagi potrebbero essere anche qualcuno in più, anche se la linea ufficiale del Vaticano, a oggi, è quella del massimo riserbo e di non dare, ormai da giorni, notizie ufficiali su quanto stia accadendo all'interno delle mura leonine.

Secondo alcune fonti, si è provveduto comunque alla sanificazione di alcuni locali e sarebbero tuttora in corso gli esami del tampone alle persone che sono state più a stretto contatto con i casi di coronavirus riscontrati all'interno del piccolo Stato. Papa Francesco, anche oggi, ha continuato comunque a tenere le sue udienze.

Il pontefice romano, stasera, ha invitato a dare «un significato» a questo tempo difficile sperimentando forme nuove di solidarietà. Ha indicato come esempi medici, infermieri, addetti ai supermercati, forze dell'ordine che stanno dando la loro vita.

«Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite» e «ci siamo ritrovati impauriti e smarriti», «presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa». «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme», ha sottolineato Bergoglio.

Un momento molto forte con una benedizione inusuale, quella 'Urbi et Orbi', e la possibilità di avere l'indulgenza plenaria, che normalmente è riservata solo ai due grandi giorni di festa dei cattolici, la Pasqua e il Natale.

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