Cerca e trova immobili
TURCHIA

«Terremoti artificiali» per distruggere l'economia

È la teoria del complotto avanzata dal sindaco di Ankara, per spiegare lo sciame sismico che ha colpito la costa egea
«Terremoti artificiali» per distruggere l'economia
È la teoria del complotto avanzata dal sindaco di Ankara, per spiegare lo sciame sismico che ha colpito la costa egea
ANKARA - Una cospirazione per colpire l'economia della Turchia provocando terremoti artificiali. È questa la spiegazione che il sindaco di Ankara, Melih Gokcek, ha dato dello sciame sismico che da ieri ha colpito la costa egea settentrionale d...

ANKARA - Una cospirazione per colpire l'economia della Turchia provocando terremoti artificiali. È questa la spiegazione che il sindaco di Ankara, Melih Gokcek, ha dato dello sciame sismico che da ieri ha colpito la costa egea settentrionale del Paese, provocando alcuni danni in 11 villaggi e 5 feriti lievi.

«Il colpo che vogliono infliggere alla Turchia è quello di causare un collasso economico attraverso un terremoto vicino a Istanbul. Alcuni potrebbero trovarlo ridicolo, ma io lo prendo sul serio», ha scritto sul suo seguitissimo profilo Twitter (3,7 milioni di follower). Secondo il primo cittadino della capitale turca, le autorità dovrebbero monitorare con attenzione il passaggio di sottomarini e navi nell'Egeo, dove gli eventi sismici hanno avuto il loro epicentro.

Gokcek, sindaco di Ankara dal 1994 e storico sodale del presidente Recep Tayyip Erdogan, non è nuovo a teorie del complotto e gaffe diplomatiche. Tra queste, l'ipotesi secondo cui la presunta mente del fallito golpe del 15 luglio, il predicatore islamico Fethullah Gülen, comandasse dall'America la mente dei suoi seguaci attraverso entità soprannaturali.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE