Pillola anticoncezionale, arriva la denuncia contro la Bayer
Il farmaco è accusato di causare tromboembolie
TREVISO - Lo Studio Legale Calvetti & Lawyers di Treviso, per conto delle donne iscritte all'Associazione Salute & Diritto, ha depositato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Torino volta ad indagare e accertare l'operato di Bayer in relazione alle pillole anticoncezionali Yasmin e Yaz.
Secondo lo studio legale sono molte le donne in Italia e all'estero che sono state vittime di episodi tromboembolici a seguito dell'assunzione delle pillole anticoncezionali Yasmin, Yaz e Yasminelle, contenenti il principio attivo Drospirenone.
Negli Stati Uniti la U.S. Food and Drug Administration sembra abbia ordinato alla Bayer di potenziare gli avvisi di rischio su tali prodotti e avrebbe sanzionato la casa farmaceutica tedesca per pubblicità ingannevole imponendo una campagna pubblicitaria correttiva da 20 milioni di dollari.
Sempre negli Stati Uniti la Bayer ha transato 651 cause avviate da donne vittime di episodi tromboembolici che avevano condotto anche a infarti e ictus: la medesima ha reso noto di aver pagato 142 milioni di dollari in rimborsi transattivi, per una media di circa 218.000 dollari a causa.
In Svizzera aveva fatto discutere il caso di una ragazza zurighese rimasta gravemente disabile nel 2008, all'età di 16 anni, per un'embolia polmonare subita in seguito all'assunzione della pillola contraccettiva Yasmin. Il Tribunale federale (TF) di Losanna, confermando la decisione del Tribunale cantonale di Zurigo presa in seconda istanza, aveva negato alla giovane un indennizzo da parte di Bayer.
Nell'Unione europea l'European Medicines Agency ha affrontato il tema su impulso di numerosi Stati e della Commissione: all'esito di approfondite procedure, da una parte, sono state confermate le risultanze dei più recenti studi scientifici che indicano un aumento del rischio e, dall'altra, è stata rigettata la richiesta di Bayer di variare il marketing di tali prodotti per il trattamento dell'acne moderato tra le donne, evidenziando proprio che i rischi (di troembolia venosa) sarebbero stati maggiori dei benefici.




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