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OMICIDIO DI OSNAGO: Emergono altre 4 morti sospette

Svolta nell'indagine sull'assassinio di Carmine Mirra, 39 anni, ucciso con tre colpi di pistola il 10 dicembre nella sua abitazione lecchese
OMICIDIO DI OSNAGO: Emergono altre 4 morti sospette
Svolta nell'indagine sull'assassinio di Carmine Mirra, 39 anni, ucciso con tre colpi di pistola il 10 dicembre nella sua abitazione lecchese
LECCO - Due morti assassinati, altri due forse coinvolti nonostante fossero estranei: una scia di sangue che sembra non finire mai dietro all’esecuzione di Carmine Mirra, il 39enne commerciante in abbigliamento di San Nazzaro (Benevento) ...
LECCO - Due morti assassinati, altri due forse coinvolti nonostante fossero estranei: una scia di sangue che sembra non finire mai dietro all’esecuzione di Carmine Mirra, il 39enne commerciante in abbigliamento di San Nazzaro (Benevento) ucciso con tre colpi di pistola calibro 9 corto nel pomeriggio del 10 dicembre scorso a Osnago. La pista che portò nei giorni scorsi gli inquirenti a legare l’omicidio dell’uomo a quello di un suo amico e socio in affari (così come riportato proprio da Ticinoonline e dall'agenzia AGI) si è rivelata quella giusta per dare una spiegazione all’esecuzione in perfetto stile mafioso che destò grande sconcerto nel meratese, teatro di un delitto evidentemente deciso lontano. Ora dai primi riscontri dei carabinieri emerge che di delitti legati a quello del mese scorso ve ne sarebbero almeno 2 e forse sono 4 le morti sospette ricollegabili in qualche modo alla storia recente di paura e fuga di Carmine Mirra. L’uomo, che a quanto sembra non ha mai confidato neppure ai parenti più stretti le proprie ansie e paure dopo l’uccisione di un amico avvenuta l’anno scorso, aveva scelto Osnago nel tentativo di sfuggire proprio a quella scia di sangue. Forse nel suo futuro ci sarebbe stato anche un paese estero per allontanarsi da persone “pericolose”, forse dedite a traffici illesi: persone e fatti su cui Mirra forse sapeva troppo. Di sicuro sapeva di essere in pericolo, un pericolo di vita tale da giustificare la sua fuga dalla zona dove era nato e risieduto per tanto tempo. Ora le indagini del pubblico ministero Paola Dal Monte si indirizzano con decisione proprio verso la provincia di Benevento. Così come era parso chiaro sin dal primo momento il delitto è stato deciso là anche se potrebbero essere stati utilizzati killer della nostra zona, E’ parso chiaro che chi sparò alle 18 di quel pomeriggio conosceva bene i luoghi e le vie di fuga. E da tempo seguiva Mirra nei suoi spostamenti: il 39enne aveva cercato di fare tutto in gran segreto e attendeva il passaporto, quel documento che da giorni chiedeva con insistenza proprio per coronare l’ultima parte del suo viaggio lontano dalla gente che lo aveva preso di mira e attendeva il momento buono per completare il proprio disegno omicida.

di Bob Decker

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