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COMO: In maggio il processo per la collisione mortale di Cernobbio.
Morì in uno scontro fra motoscafo e gommone un giovane di Grandate. Sotto accusa un ristoratore di Blevio
COMO: In maggio il processo per la collisione mortale di Cernobbio.
Morì in uno scontro fra motoscafo e gommone un giovane di Grandate. Sotto accusa un ristoratore di Blevio
CERNOBBIO.
Si terrà il prossimo 18 maggio il processo per la tragedia del lago costata la vita a Matteo Bravin avvenuta nell’estate del ’99 nello specchio di lago antistante il “Lido” di Cernobbio. Quest’oggi il Giudice per le Udienze Pre...
CERNOBBIO.
Si terrà il prossimo 18 maggio il processo per la tragedia del lago costata la vita a Matteo Bravin avvenuta nell’estate del ’99 nello specchio di lago antistante il “Lido” di Cernobbio. Quest’oggi il Giudice per le Udienze Preliminari, infatti, ha rinviato a giudizio Mario Abbruzzese, ristoratore 32enne di Blevio e difeso dall’Avvocato Ambrosetti di Como, così come sollecitato dal Sostituto Procuratore Ministero Massimo Astori (assente per qualche giorno e sostituito oggi dal Giovanni Lo Gatto) convinto che a provocare l’incidente nautico avvenuto la notte del 6 agosto ’99 il gommone su cui si trovava il bleviese che gestisce il ristorante “Pontile”, in frazione Girola. Ora sul capo di chi era alla guida di quella imbarcazione pesa la pesante accusa di omicidio colposo e lesioni gravi, oltre al mancato rispetto delle norme sulla navigazione dei laghi. E di questo ne dovrà rispondere davanti al Tribunale di Como, come detto, il prossimo I fatti: quella notte un motoscavo “Sea Star” con a bordo alcuni ragazzi e piloto dal canturino Giuseppe Caimi, congiunto di quel Toto Caimi campione di sci nautico morto in modo orribile durante una gara nello specchio di lago antistante l’abitato di Colico, entrò in collisione con il gommone condotto da Abbruzzese. Nel tremendo impatto perse la vita Matteo Bravin, 27enne di Grandate e figlio di noti commercianti della zona, titolari di un colorificio. Rimasero feriti in modo piuttosto grave anche Massimo Minoretti e Carlo Cozzoli (quest’ultimo difeso dall’avvocato Luisa Scarrone dello studio Lanni di Como), amici dell’indagato e che con lui si trovavano sul canotto. Inizialmente l’inchiesta puntava ad accertare eventuali responsabilità nella condotta tenuta da Caimi. Qualche settimana fa, invece, una clamorosa inversione di rotta della Procura sulla scorta di due consulenze tecniche disposte dal Magistrato e che avrebbero stabilito come l’imbarcazione presa in affitto da Abbruzzese quella notte fosse priva di qualsiasi tipo di illuminazione e degli altri dispositivi di sicurezza. La collisione avvenne nel tratto di lago tra Villa Erba e il lido di Cernobbio dove Caimi e amici stavano dirigendosi per completare una bella serata in pista da ballo. L’impatto fu violentissimo e Matteo Bravin non ebbe scampo alcuno. Adesso, a un anno e mezzo da quella tragedia, la Procura di Como ha presentato il conto contestando gravissime negligenze al ristoratore bleviese. Astori identifica queste negligenze nella violazione in totale spregio delle normative internazionali sulla navigazione applicabili anche nei bacini lacustri. Ma non solo: il gommone era privo dei requisiti di Legge e vi sarebbe stato anche un comportamento di guida mantenuto da Abruzzese tale da portare alle nefaste conseguenze. In particolare avrebbe tagliato la rotta al motoscafo. Una ricostruzione dei fatti, tuttavia, fortemente contestata dalla difesa di Abbruzzese. Ma non basta: da tempo lancia strali contro gli inquirenti imputando loro di aver arbitrariamente spostato a 106 metri dalla riva il punto di impatto contro i circa 30 indicati dai testimoni. Questo perché, secondo la linea difensiva, il motoscafo di Caimi non stava navigando nel pieno rispetto delle normative: ad esempio questo tipo di imbarcazione fino a 100 metri al largo non può mantenere una rotta parallela alla costa. Inoltre senza remora accusa tecnici ed inquirenti di aver fatto apparire la velocità del “Sea Star” più ridotta rispetto alla realtà. Va ricordato che sotto inchiesta è rimasto anche il conducente del motoscafo. Resta ora da capire come il P.M. intende procedere nei confronti di Caimi per il quale oggi non ha avanzato nessuna richiesta anche se appare plausibile che la posizione del canturino vada verso l’archiviazione.
di Bob Decker
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