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VARESE: Uccisero la prostituta, due minorenni davanti al Giudice Preliminare.
In aula il delitto di Lonate Ceppino avvenuto l'estate scorsa.
VARESE: Uccisero la prostituta, due minorenni davanti al Giudice Preliminare.
In aula il delitto di Lonate Ceppino avvenuto l'estate scorsa.
LONATE CEPPINO.
È fissata per il prossimo mese di aprile l’Udienza Preliminare davanti al G.U.P. dei Minori di Milano, nel corso della quale dovranno comparire i due ragazzini minorenni di Lonate Ceppino che nei mesi scorsi uccisero per diletto ...
LONATE CEPPINO.
È fissata per il prossimo mese di aprile l’Udienza Preliminare davanti al G.U.P. dei Minori di Milano, nel corso della quale dovranno comparire i due ragazzini minorenni di Lonate Ceppino che nei mesi scorsi uccisero per diletto una prostituta dopo averla abbordata con la scusa di contrattare una prestazione. I due, probabilmente, chiuderanno la partita con il rito abbreviato. Davanti al Giudice Preliminare, dunque, Samson, figlio di extracomunitari regolarmente residenti a Lonate e che ha ammesso le sue responsabilità cercando di scagionare l’amico Davide, all’epoca dei fatti 14enne, che nonostante le dichiarazioni a suo favore di Samson, rischia una pesante condanna, seppur con lo sconto previsto dal ricorso al rito alternativo. Per entrambi l’accusa parla di omicidio premeditato a scopo di rapina. Vittima di quella che i due 15enni avevano ritenuto “una ragazzata per divertirsi in modo un pochetto diverso dal solito” (alla faccia del divertimento) Mares Porer, 22 anni, originaria del Ghana: i due raggiunsero il luogo del delitto in sella ad una bicicletta e la ragazza venne uccisa con 3 coltellate, di cui una mortale, allo stomaco, in un afoso pomeriggio dello scorso agosto in un boschetto alla periferia del paese dove normalmente aspettava i clienti. Davide, accusato di concorso, si è sempre difeso sostenendo di non aver partecipato materialmente al delitto ma di essersi limitato a aspettare l’amico che lo aveva coinvolto dicendogli che intendeva solo fare uno scherzo alla professionista del marciapiede e, tutt’al più, portarle via i soldi. Il ragazzino è stato discolpato anche da Samson e ora il suo difensore, l'avvocato varesino Stefano Bruno, spera di poter dimostrare la completa estraneità durante il processo, che sarà celebrato dal Giudice Preliminare del Tribunale dei Minori, Anna Poli. In ogni caso la posizione del ragazzino pare decisamente più sfumata rispetto a quella dell'amico, tanto che dopo qualche giorno di carcere al “Beccaria” di Milano era tornato in libertà con obbligo di permanenza in casa, una sorta di arresti domiciliari che danno la possibilità all’indagato di frequentare regolarmente la scuola e di giocare a calcio, sport che pratica da diverso tempo. “Sono molto fiducioso nel fatto che i Giudici applichino più la psicologia che il codice di procedura - auspica il difensore di Davide -. Ma anche in linea di diritto, mi sento di sostenere la sua assoluta estraneità. Davide, infatti, ha sempre sostenuto di aver semplicemente accettato di portare in bicicletta l'amico verso quel boschetto, ma di aver saputo solo durante il tragitto dell'idea di una rapina ai danni della prostituta. E lì, lungo una stradina ma ben lontano dal luogo dell'uccisione, sarebbe rimasto mentre l'altro 15enne da solo si addentrava tra gli alberi: solo dopo un po', mentre già stava per andarsene, Davide avrebbe sentito un urlo e visto Samsom che usciva di corsa dal boschetto per rimontare in sella alla bici. I due minorenni vennero fermati il giorno successivo. Due perizie, una di parte e una del P.M., hanno evidenziato che a livello di subconscio il ragazzo ha difficoltà di relazione e soffre di “sentimenti abbandonici non elaborati”. Ad indirizzare gli investigatori verso i due minorenni fu la preziosa testimonianza resa da una “collega” della vittima che ai Carabinieri raccontò di aver notato due ragazzini allontanarsi a tutto pedale in sella ad una bici e, poco dopo, di essere stata raggiunta dall’amica sanguinante che implorava aiuto. I due vennero bloccati mentre erano nel bar della piazza centrale di Lonate mentre si vantavano dell’omicidio con alcuni amici. Nessuno ci voleva credere, tutti pensavano allo scherzo: fino a quando non hanno visto i Carabinieri far scattare le manette.
di Bob Decker
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