Siria: Assad ordina rilascio 190 detenuti politici
DAMASCO - Il presidente siriano Bashar al-Assad ha ordinato oggi il rilascio di 190 detenuti politici. Lo hanno riferito all'agenzia di stampa italiana Ansa fonti informate a Damasco. La decisione del presidente Assad giunge mentre la Siria è sottoposta a crescenti pressioni internazionali, dopo che il Consiglio di sicurezza ha approvato due giorni fa la risoluzione 1636 in cui ha ingiunto a Damasco di "cooperare pienamente" alle indagini Onu sull'uccisione dell'ex premier libanese Rafik Hariri.
La notizia del rilascio dei 190 detenuti politici è stata di poco preceduta da quella della liberazione di sette oppositori dell'Unione democratica curda, fra i quali tre donne, che hanno trascorso molti mesi in carcere dopo i disordini scoppiati nel 2004 in due cittadine nel nord-est della Siria.
La loro scarcerazione è stata resa nota dal portavoce dell'Organizzazione araba per i diritti umani in Siria, Ammar al-Qurabi, il quale ha precisato che i sette oppositori curdi erano stati arrestati dopo i disordini nelle cittadine di Ain Arab e Qamishli ed erano stati accusati di appartenenza a un movimento clandestino che rivendica l'annessione di parte del territorio siriano a un paese straniero.
Senza essere evidentemente al corrente del rilascio degli altri 190, il portavoce ha definito la scarcerazione dei sette oppositori curdi "positiva ma insufficiente, e al di sotto delle aspettative, mentre si sperava nel rilascio di tutti i detenuti politici". Qurabi ha quindi richiesto in particolare il rilascio dell'artista siriano Muhannad Qutaish, che ha scontato una condanna a tre anni di carcere inflittagli dalla Cortes suprema per la sicurezza dello stato e avrebbe dovuto essere scarcerato già da venti giorni. Qutaish era stato condannato "per essersi procurato informazioni riservate e aver diffuso notizie false".




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