Mostre: a Como "Picasso. La seduzione del classico"
COMO - L'attenzione di Pablo Picasso per la cultura classica è il filo conduttore di una mostra in programma dal 19 marzo al 17 luglio a Villa Olmo. Sono esposte 130 opere tra dipinti, disegni, arazzi, incisioni, sculture e ceramiche, provenienti dal Museo Picasso di Barcellona, dal Museo Picasso di Parigi e da altre istituzioni di Tolosa, Antibes e Malaga.
Dopo Como, la mostra si trasferirà in agosto a Valencia e in settembre a Malaga, città natale dell'artista. L'iniziativa trae spunto da quanto Picasso stesso scrisse negli ultimi anni della sua vita: "Una volta Bracque mi disse: 'in fondo tu hai sempre amato la bellezza classica'. È vero. Anche oggi per me è così. Non si inventa una bellezza ogni anno".
La mostra così ripercorre in questa chiave di lettura tutta la carriera del maestro spagnolo. 'L'incontro con la figura: gli anni di formazione 1895-1903' è il titolo della prima sezione, che presenta opere giovanili di Picasso, eseguite tra Malaga e Barcellona. Vi compaiono alcuni studi di figura dal vivo, eseguiti nel periodo di frequenza della Scuola di Belle Arti di Lonja, e una serie di ritratti: quello del padre avvolto in una coperta, del 1895, proveniente dal Museo del Belles Artes di Malaga, della 'Tia Pepa', del 1895, di 'Manuele Pallares', del 1895-96, di 'Francisco Bohigas' e di 'Francisco Palma', attribuibili al 1900, anch'essi del Museo di Malaga.
Poi gli interni 'Atelier della modista' e 'Scena di bordello' entrambi del 1900, il gesso preparatorio della scultura 'Donna seduta', del 1902, la 'Veduta delle terrazze e della Chiesa di Santa Maria del Pi a Barcellona' del 1902, quadro dipinto prima del trasferimento a Parigi e donato al suo segretario Jaime Sabartes. La sezione si chiude con il dipinto 'La vita', del 1903, da inscrivere al 'Periodo Blu'. Il percorso prosegue con i paesaggi eseguiti ad Horta de Hebro nell'estate del 1909, in cui appare quel processo di squadratura dei blocchi compositivi classico del 'Cubismo'.
La successiva sezione 'Figure della mitologià, pone l'attenzione sul rapporto dell'artista con l'iconografia della mitologia classica e con i miti del Mediterraneo. Vi figurano le incisioni dalla cosiddetta 'Suite Vollard', realizzate tra il 1930 ed il 1937. In questo settore della mostra sono stati inseriti reperti archeologici della cultura greca: la 'Lastra dipinta con scene di pugilatò, del 340-330 a.C., ed una Kylix a figure rosse attribuita al pittore Pytthon (intorno al 350 a.C.), provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Inoltre un'anfora del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la statuetta in bronzo di 'Ercole combattentè, del Museo Civico di San Severo.
'Figure dell'inconscio: il toro, il Minotaurò è una sezione dedicata alla tauromachia, alla quale Picasso dedicò molta attenzione. Qui vi sono opere dai primi anni Trenta ai Sessanta. In questo ambito viene esposto il grande sipario (13x8 metri) 'La deposizione del Minotauro in costume da Arlecchinò, prestato dal Museo di Tolosa. Questo sipario dipinto venne realizzato da Picasso nel 1936 per l'opera teatrale 'Quatorze- juillet' di Romain Rolland, rappresentata al Theatre du Peuple.
Infine la sezione 'Nuove figure, nuove forme del Mediterraneò analizza il periodo degli anni Quaranta, che la critica definì "il ritorno al Mediterraneo" di Picasso. Qui figura tra le altre la celebre opera 'Ulisse e le sirenè, del 1947, proveniente dal Museo Picasso di Antibes.




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