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REGIO INSUBRIA: I retroscena della sanguinosa rissa di San Vittore Olona

I Carabinieri hanno ricostruito le drammatiche fasi che hanno portato al ferimento del giovane militare di Uboldo da parte di un balordo comasco.
REGIO INSUBRIA: I retroscena della sanguinosa rissa di San Vittore Olona
I Carabinieri hanno ricostruito le drammatiche fasi che hanno portato al ferimento del giovane militare di Uboldo da parte di un balordo comasco.
FENEGRÒ. Il “branco” è stato individuato. I componenti dei due gruppi di giovani che domenica notte sono stati protagonisti della violentissima rissa iniziata all’interno della discoteca “Maggie’s park” di San Vittore Olona e conclusasi...
FENEGRÒ. Il “branco” è stato individuato. I componenti dei due gruppi di giovani che domenica notte sono stati protagonisti della violentissima rissa iniziata all’interno della discoteca “Maggie’s park” di San Vittore Olona e conclusasi lungo la Statale del Sempione con il grave ferimento di un militare di leva residente a Uboldo, sono stati tutti identificati e i Carabinieri della Compagnia di Legnano hanno ricostruito tutti i retroscena che hanno portato alla folle notte di sangue costata l’arresto al 22enne di Fenegrò, Alessandro Fusco, ritenuto l’esecutore materiale del tentato omicidio. Lui avrebbe reciso la carotide con un paio di forbici a Simone Sinigaglia, 22enne in licenza, ora in fin di vita. Fusco ha già alcuni precedenti penali alle spalle e secondo quanto riferito questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta a Milano dagli stessi Carabinieri, si sarebbe recato in discoteca con alcuni suoi amici per trascorrere la serata in compagnia, così come aveva fatto Simone e i suoi amici. La rissa sarebbe nata per motivi del tutto futili: dopo alcuni probabilmente involontari spintoni in pista da ballo, i due gruppi di ragazzi hanno cominciato ad insultarsi sempre più pesantemente tanto che gli addetti alla sicurezza erano intervenuti per calmare gli spiriti bollenti dovuti, forse, anche a qualche bicchierino di troppo. Sempre secondo la ricostruzione fornita dai Militari, Fusco, visibilmente “agitato”, è stato accompagnato all’uscita mentre tutti gli altri sembrava che fossero riusciti a riappacificarsi. Tanto è vero che i componenti di entrambi i gruppi avrebbero cercato di convincere i responsabili della discoteca a far rientrare anche il comasco. Quanto mai lo hanno fatto! Non appena rientrato a ripreso a tacar briga con gli altri ed è nata una seconda rissa. A questo punto sono stati tutti sbattuti fuori. Una volta all’esterno si sono dati appuntamento in località San Lorenzo di Parabiago, lungo la Statale del Sempione per “chiarire la faccenda”. Ed ecco che Alessandro Fusco con i suoi amici-complici, ha raggiunto il luogo dell’appuntamento, ognuno con la propria auto, e ha atteso l’arrivo degli altri. Non appena sono arrivati i 4 varesini, è scoppiata la terza scazzottata nel corso della quale Fusco avrebbe estratto da una tasca una forbice con cui ha reciso la carotide a Simone Sinigaglia, caduto in una pozza di sangue, mentre tutti gli altri fuggivano. Tutti. Tutti, lasciando a terra il ragazzo agonizzante. Il 22enne è stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico durato ben 5 ore nella sala operatoria dell’ospedale di Legnano ed è tuttora in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. Intanto scattavano le indagini che hanno permesso in poche ore ai militari di tracciare un identikit dei componenti i due gruppi. Grazie ad un testimone che ha riferito parzialmente il numero di targa di una delle auto (una Golf grigia vecchio tipo) e saputo della presenza anche di una Fiat Uno Verde, entrambe viste sgommare a tutta velocità dalla zona del ferimento, gli investigatori hanno individuato le zone di provenienza dei balordi fino ad identificare Alessandro Fusco di Fenegrò. Come detto pregiudicato e attualmente agli arresti domiciliari per scontare una pena inflittagli per una rapina a mano armata. La Golf grigia, di sua proprietà, quando sono arrivati i Carabinieri a casa sua era parcheggiata nei dintorni e sulla carrozzeria sono state rilevate tracce ematiche, ovvero di sangue. Lui, invece, era tranquillamente a letto che dormiva come un angioletto. Come nulla fosse accaduto. Subito interrogato ha detto di aver passato la serata con amici in una discoteca comasca e ha giustificato alcune escoriazioni sul corpo dicendo di aver avuto una discussione di poco conto, ma senza fornire particolari. Nessuno gli ha creduto e sono scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio. Solo dopo essere caduto in qualche contraddizione di troppo ha ammesso le responsabilità rifiutandosi di fare i nomi dei “compari” che si trovavano con lui e sostenendo di non ricordare dove ha buttato le forbici. Durante la perquisizione in casa sono stati rinvenuti gli abiti da lui indossati domenica notte (ancora intrisi di sangue) e inviati, insieme alle tracce ematiche rinvenute sulla vettura, agli specialisti del Centro Investigativo Scientifico dei Carabinieri di Parma per la prova del Dna. Attraverso, poi, alcune testimonianze raccolte a Fenegrò i Carabinieri sono risaliti al proprietario della Fiat Uno verde, pure lui un 22enne di Fenegrò (M.D.) denunciato a piede libero come altri quattro comaschi: F.D., 24, S.M. 29 anni e un altro 27enne, tutti residenti a Cirimido (Como) e V.C, 22 anni, di Fenegrò e in servizio di leva presso una caserma militare di Treviso. Identificati anche i componenti dell’altro gruppo, ovvero quello amico del ferito: tutti di Uboldo, sono stati denunciati: S.C, 20 anni, D.A. e G.D, entrambi 19enni. Tutti sono stati denunciati per concorso in rissa aggravata e omissione di soccorso. Fusco invece, si trova ora rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano.
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