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Como. Condannati 8 Funzionari del Catasto di Como
Tutti hanno pattuggiato la pena, convertita in multa. Erano accusati di aver "favorito" alcune pratice
Como. Condannati 8 Funzionari del Catasto di Como
Tutti hanno pattuggiato la pena, convertita in multa. Erano accusati di aver "favorito" alcune pratice
COMO. Prime 8 condanne, patteggiate, per i dieci funzionari dell’Ufficio Catasto di via Italia Libera a Como, accusati di aver attuato vere e proprie corsie preferenziali per “agevolare” i tempi burocratici delle pratiche. Il tutto, ovviamente,...
COMO. Prime 8 condanne, patteggiate, per i dieci funzionari dell’Ufficio Catasto di via Italia Libera a Como, accusati di aver attuato vere e proprie corsie preferenziali per “agevolare” i tempi burocratici delle pratiche. Il tutto, ovviamente, dietro compensi sottobanco, cene e pranzi pagati da professionisti quali: geometri, ingegneri periti. A chiedere il rinvio a giudizio per tutti quanti, era stato il P.M. Vittorio Nessi. Otto degli indagati, che hanno sempre respinto le accuse, hanno scelto di patteggiare una pena a 3 mesi, tramutata in sanzione pecuniaria. A patteggiare sono stati: Michele Taffuri, 56 anni di Como; Gianbattista De Nicola, 48 anni di Prestino; Leonardo Ristè, 48 anni di Gironico; Giuseppe Tringali, 44 anni di Olgiate Comasco; Celso Magistrelli, 53 anni di Luisago e i comaschi Giovanni Pollina, 53 anni, Carlo Salerno 46 anni e Francesco Tucci di 45. Inizialmente tutti i funzionari finiti sotto inchiesta si difendevano semplicemente sostenendo che le pratiche incriminate sono state ultimate prima di altre solo perché portate a casa e seguite, quindi, in orario extra lavoro e neppure gratuito. Pare che il P.M. più volte abbia risposto agli indagati “Raccontatela a un altro”. Insomma i 10 funzionari dell’Ufficio Catasto di Como avevano sostenuto non solo di essere sempre stati ligi al proprio dovere d’ufficio, ma anche di aver fatto gli straordinari (bontà tutta loro) gratuitamente, proprio per completare le pratiche in tempi ragionevoli. Ma perché proprio quelle e non altre? Hanno invece scelto di affrontare il pubblico processo Giovanni Lissandrello, 50 anni di Villa Guardia e Alfredo Di Felice, 54 anni di Prestino. Entrambi continuano a proclamarsi innocenti. Sotto inchiesta erano finiti anche i professionisti che avrebbero beneficiato di questa “strana” celerità e generosità. Per tutti, però, la posizione è stata stralciata e verrà valutata in separata sede.
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