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CONFINE: Chiesti 4 ergastoli per la banda che assaltò la “Mat Securitas” di Chiasso

La banda è la stessa che assaltò un portavalori a Milano uccidendo un agente di scorta in via Imbonati e una banca ad Appiano Gentile dove tenne in ostaggio una donna incinta di otto mesi
CONFINE: Chiesti 4 ergastoli per la banda che assaltò la “Mat Securitas” di Chiasso
La banda è la stessa che assaltò un portavalori a Milano uccidendo un agente di scorta in via Imbonati e una banca ad Appiano Gentile dove tenne in ostaggio una donna incinta di otto mesi
COMO – Con la richiesta di ben quattro ergastoli e di una raffica di condanne dai 27 anni a un anno e 8 mesi si è conclusa la durissima requisitoria del Pubblico Ministero Lucilla Tontodonati al processo in corso a Milano...
COMO –Con la richiesta di ben quattro ergastoli e di una raffica di condanne dai 27 anni a un anno e 8 mesi si è conclusa la durissima requisitoria del Pubblico Ministero Lucilla Tontodonati al processo in corso a Milano nei confronti di 18 persone a vario titolo ritenute appartenenti alla banda criminale che si rese autrice di numerose rapine tra il ‘97 e il ’99 ai danni di uffici postali, banche e furgoni portavalori tra Milano, l'hinterland e la Svizzera: tra queste anche quella drammatica alla Mat Securitas di Chiasso compiuta nel ‘99, e il ben più tragico assalto ad un portavalori in via Imbonati a Milano avvenuto nel maggio dello stesso anno e nel quale perse la vita l’agente di polizia Vincenzo Raiola. In quell’occasione agirono in 5 per assaltare un furgone blindato nei pressi della stazione Centrale. Vi fu una sparatoria e un agente di scorta al furgone rimase privo di vita sull’asfalto. La Pubblica Accusa ha sollecitato ai Giudici della seconda Corte d'Assise di Milano il carcere a vita e l’isolamento per Francesco Gorla, ex terrorista di Prima Linea, Sebastiano Mazzeo, Fabio Canavesi, altro ex terrorista, e Nicola Petrillo. Il Pubblico Ministero del capoluogo meneghino ha contestato complessivamente ben 120 reati fra cui: associazione per delinquere, omicidio volontario, sequestro di persona, rapina a mano armata, fino alla detenzione di armi da guerra. Nell’elenco degli imputati ne troviamo alcuni, otto in tutto, accusati anche di aver di aver partecipato al drammatico assalto alla “Mat Securitas” di Chiasso compiuto il 12 marzo ‘99. Come si ricorderà il colpo fallì per l’inaspettata reazione del Direttore dell’azienda di trasporto valori, prelevato dalla sua abitazione, una villa situata a Morbio, e costretto ad accompagnare i fuorilegge fino alla “Mat Securitas” dove venne tenuta in ostaggio anche una dipendente. L’improvviso comportamento del dirigente aveva, però, messo in fuga i banditi che per farsi largo non esitarono a sventagliare colpi di mitra mentre a bordo di un camper e della Mercedes del dirigente si allontanavano in fretta e furia. Secondo gli inquirenti meneghini quella sera agirono: Nicola Dapoto, 34enne di Potenza; Francesco Gorla, 39 anni di Milano ed ex terrorista (e che rischia ora l’ergastolo); Orazio Remo Pezzuto e suo fratello gemello Pompeo Romolo, 55 anni da San Severo di Foggia; Ezio Ieluzi, milanese 40enne; Calogero Amato 37enne di Caltanisetta, Giuseppe Vacca, 54 anni di Brindisi; e Francesco Veneziano, 41 anni di Trinitapoli, in provincia di Foggia. Alla banda non vengono imputati solo i casi di Chiasso e di via Imbonati, ma anche una rapina ad Appiano Gentile e che, vista la ferocia del sodalizio, sembra apparentemente, attribuibile alla stesso gruppo di fuoco. Nel paese comasco, infatti, i banditi fecero irruzione il 14 maggio del ’99 alla filiale del Credito Italiano di piazza Libertà, ed erano apparsi decisamente gentili anche nei confronti di una donna incinta di otto mesi. Erano le 15.30 quando 3 persone entrarono in azione andandosene con 63 milioni di lire. E secondo le risultanze investigative ad Appiano giunsero: Marco Mazzuccolo, 27 anni di Milano, Domenico Tudisco, 49enne di Novara e Salvatore La Piana, 42 anni di Messina. Secondo gli inquirenti sarebbero tre personaggi definiti dalla “criminalità di rarissima grandezza” e che difficilmente “operavano” in Alta Italia.

di Bob Decker

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