Dal Mondo
LECCO: È morto il Marchese Brivio Sforza
PERSONAGGI/ L’improvvisa scomparsa di don Luigi Alberico Brivio Sforza proprietario di Villa Belgiojoso. Il ricordo nelle parole raccolte dai colleghi di Merateonline da Fabio Spada che, nato nella splendida dimora patrizia, per 40 anni ne è stato uomo di fiducia e fattore. La Villa prima apparteneva alla famiglia Trivulzio di Bellagio

Foto: Merateonline: Fabio Spada
LECCO: È morto il Marchese Brivio Sforza
PERSONAGGI/ L’improvvisa scomparsa di don Luigi Alberico Brivio Sforza proprietario di Villa Belgiojoso. Il ricordo nelle parole raccolte dai colleghi di Merateonline da Fabio Spada che, nato nella splendida dimora patrizia, per 40 anni ne è stato uomo di fiducia e fattore. La Villa prima apparteneva alla famiglia Trivulzio di Bellagio
MERATE –
Se ne è andato in silenzio, come diceva di preferire, senza essere di peso a nessuno e senza troppe cerimonie. Nessuna avvisaglia, anzi si lamentava scherzosamente di dovere pagare il conto degli esami solo per sentirsi dire da...
MERATE –Se ne è andato in silenzio, come diceva di preferire, senza essere di peso a nessuno e senza troppe cerimonie. Nessuna avvisaglia, anzi si lamentava scherzosamente di dovere pagare il conto degli esami solo per sentirsi dire dal medico che la salute era ottima. Martedì scorso era a Merate come sempre. Ci arrivava da Milano al volante della sua Lancia. Nessun autista. Conosceva le scorciatoie e i momenti di punta del traffico metropolitano. Ed è stato proprio martedì che ha avvertito i primi dolori all’intestino, passati dopo un breve riposo. Il giorno dopo, mercoledì 1* maggio, i dolori si è ripresentati mentre era a pranzo dal Conte Morlacchi a Brembate (Bergamo) e sono divenuti insistenti nel pomeriggio al suo rientro a Milano nell’omonima dimora di Piazza Belgiojoso. Preoccupati, i familiari hanno chiamato il 118 e disposto il suo ricovero al vicino Policlinico. Don Luigi Alberico Brivio Sforza è spirato alle 19.30 durante il tragitto in autoambulanza. Aveva 80 anni. I funerali si sono celebrati ieri, 3 maggio, presso la chiesa di San Fedele in Milano. La salma è stata poi tumulata nella Cappella di famiglia a Zivido di San Giuliano Milanese nei sotterranei della Chiesa donata dalla famiglia Brivio Sforza alla Curia milanese. Don Luigi, Gigi per gli amici più intimi, lascia la moglie Maria Isabella Cenami Spada e i due figli Alessandro e Galdino. Marchese di Santa Maria in Prato e patrizio milanese Cavaliere d’onore dell’Ordine di Malta, don Luigi Alberico aveva stretto con Merate un patto d’amore che non ha mai violato. Sui documenti di riconoscimento fa bella mostra la residenza che ha voluto rimanesse sempre in città, in atrio Belgiojoso, nella villa ricevuta in eredità dai genitori Annibale Brivio Sforza e Marianna Trivulzio e successivamente acquisita in piena proprietà rilevandone le quote ereditarie dai fratelli Giacomo, Angelena, Maria Isabella Gianfrancesco e Margherita. Quella villa era la sua passione. Ne seguiva con cura gli interventi manutentivi, l’arredava coltivando la sua passione per l’antiquariato e l’anno scorso, in una calda giornata di agosto dopo il rientro dal mare di Forte dei Marmi, si è tolto il capriccio di fare una nuotata nella piscina del parco, senza dirlo a nessuno, neppure alla moglie che se lo è visto apparire solo dopo, gocciolante, dentro l’accappatoio. “Era fatto così don Luigi, ricorda Fabio Spada, 59 anni il prossimo 7 maggio, nato in villa e per quasi 40 anni persona di fiducia del Marchese e ultimo fattore dopo la comparsa del padre Lodovico Spada, sopraggiunta nel 1991. Don Luigi Alberico prende le redini di villa Belgiojoso tre anni prima, nel 1988, alla morte del padre Annibale e Fabio diventa il suo uomo di fiducia. Capitava di vederli arrivare assieme al bar del Landeghet in piazza Vittoria. La famiglia Spada lega il suo destino a filo doppio con quella dei Brivio Sforza. Comincia nonno Luigi Spada a prendere in mano la gestione di edifici e terreni e a incassare fitti e pigioni dagli inquilini. Allora la villa apparteneva al nonno materno principe Giangiacomo Trivulzio che ne fece dono di nozze alla figlia Marchesa Marianna Trivulzio, bellagina d’origine e madre di don Gigi. Poi diventa fattore il papà di Fabio, Lodovico, quindi il timone passa nelle mani di Fabio che, oggi in pensione, un occhio a Villa Belgiojoso lo dedica sempre. Ora che don Luigi Alberico non c’è più sarà il figlio Alessandro ad averne cura. Il defunto marchese non l’avrebbe mai venduta. Confidava che il Belgiojoso di Merate era il suo vizio personale. È un debito, sospirava, ma ci sono persone che spendono peggio i loro soldi. Nel 1999 vi aveva festeggiato il cinquantesimo di matrimonio e l’anno scorso l’ottantesimo compleanno con una festa che moglie, figli, nipoti e amici gli avevano organizzato a sorpresa perché Don Gigi non era avvezzo alle cerimonie. Sportivo, cacciatore, Fabio Spada lo ricorda ragazzo esuberante in bicicletta per le strade del centro storico, su per la Rampina e lungo il cannocchiale verde che dall’atrio Belgiojoso porta all’ingresso del parco di villa Subaglio. Era una persona squisita, riservata e schiva. Generosa, purché non lo si sapesse. Un patrizio gentile e alla mano. Aveva lo spirito della madre, dama di San Vincenzo, generosa e aperta al prossimo”.
di Bob Decker
Si ringrazia: A.F. – Merateonline
NOTIZIE PIÙ LETTE
ULTIME NOTIZIE DAL MONDO




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!