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COMO: Uccise il piccolo Claudio, confermati in Appello 7 anni di condanna a Michele

A due anni di distanza dall’omicidio del bimbo albanese di Mariano Comense, si è chiuso a Milano il processo di Secondo Grado. La difesa ha chiesto il trasferimento del giovane assassino in una Comunità di recupero ma l’istanza è stata rigettata dai Giudici
Il bosco dove avvenne il delitto
COMO: Uccise il piccolo Claudio, confermati in Appello 7 anni di condanna a Michele
A due anni di distanza dall’omicidio del bimbo albanese di Mariano Comense, si è chiuso a Milano il processo di Secondo Grado. La difesa ha chiesto il trasferimento del giovane assassino in una Comunità di recupero ma l’istanza è stata rigettata dai Giudici
MARIANO COMENSE – A due anni da quel tremendo 25 aprile si è tornati in un’Aula di giustizia a parlare del delitto di Claudio Hocxa, il bimbetto di appena 8 anni ucciso il 25 aprile del 2000 dal suo amico e vicino di casa Michele M.. I Giu...
MARIANO COMENSE –A due anni da quel tremendo 25 aprile si è tornati in un’Aula di giustizia a parlare del delitto di Claudio Hocxa, il bimbetto di appena 8 anni ucciso il 25 aprile del 2000 dal suo amico e vicino di casa Michele M.. I Giudici della Corte d’Assise e Appello di Milano hanno, infatti, confermato la condanna inflitta in Primo Grado a sette anni di reclusione nei confronti di Michele M., il giovane vicino di casa all’epoca 17enne e reo confesso di aver brutalmente ammazzato il suo compagno di tanti giochi perché si era rifiutato davanti ad alcune “avance” piuttosto pesanti. I Giudici hanno anche respinto l’istanza della difesa, rappresentata dagli avvocati Guglielmo Gullotta e Paolo Magri, di concedere gli arresti domiciliari a Michele in una Comunità di recupero. Nell’accogliere, invece, le richieste del Procuratore Generale Augusto Cioppa hanno altresì confermato altri tre anni di misure di sicurezza qualora il giovane dopo i sette anni di carcere possa manifestare ancora uno stato di pericolosità sociale. Michele M. si era tradito telefonando da una cabina telefonica non distante da via Alberto da Giussano di Mariano Comense dove abitava nella stessa palazzina dove viveva con i genitori Claudio. Dopo averlo invitato a fare un giro in motorino lo portò in un bosco al confine con Arosio e qui lo uccise a bastonate dopo essersi sentito rifiutare le avance. Da allora Michele è detenuto in carcere minorile a Treviso dove ci resterà fino all’anno prossimo quando compirà 21 anni e verrà trasferito in un normale istituto di pena. Già in Primo grado aveva evitato l’ergastolo grazie al ricorso al rito abbreviato e al riconoscimento del “vizio di mente” seppur circoscritto al momento dei fatti. Al processo di secondo grado non era presente la mamma di Claudio, Alina, che non aveva invece perso alcuna udienza in Primo grado.

di Bob Decker

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