Bersani: "Ho imparato anche a non piacere a tutti" e su Lugano:"Ma perchè è tutto chiuso alle 18.30?"

Partiamo innanzitutto dal titolo. "L'Aldiquà". Come mai questo titolo?
Se c'è un'aldiquà, vuol dire che c'è anche un'aldilà. L'aldiquà lo racconti nel disco. Come ti immagini invece l'aldilà?
"Sarà il mio disco postumo (ride). Spero di poterlo conoscere il più tardi possibile. Mi interessa descrivere ciò che vedo. Il mistero mi appassiona fino a un certo punto. C'è mistero anche in ciò che ci circonda, ed è questo l'aspetto che mi coinvolge di più".
Nel disco affronti diverse problematiche della realtà: il lavoro che non c'è, l'indecisione politica, la guerra, l'arroganza. Secondo te qual è il male peggiore di questa nostra aldiquà?
"La cosa che mi fa più arrabbiare è la prepotenza. Vado in bestia quando sono in fila e qualcuno tenta di superarmi. Per educazione, fin da piccolo, sono stato abituato a rispettare tutte le file. Spesso c'è gente che nella prepotenza risulta pure paradossale, come qualche mese fa quando ero in pasticceria e una signora mi ha detto: 'Guardi la supero perchè ho l'auto in seconda fila". Ma non sopporto nemmeno la superficialità dilagante. Oggi sembra che se in una canzone racconti una storia, inevitabilmente diventa una canzone impegnata e pesante. Siamo troppo abituati a sentire canzoni con testi all'insegna della banalità".
Nei tuoi dischi il testo, la parola, acquistano sempre più importanza. Per te cos'è la parola?
"Punto certamente sulla parola, ma punto anche sulla musica. Nasco come musicista, da piccolino ho sempre suonato. Non mi piace parlare, perchè quando parlo non posso ritornare indietro e posso risultare superficiale. Non sono bravo ad esprimermi. Preferisco la parola scritta, perchè posso tornare indietro e trovare i vocaboli esatti per esprimere al meglio ciò che in realtà voglio dire".
D'Annunzio diceva che la parola è donna, mentre l'azione è uomo. Tu con le parole, anche se scritte, ci campi. Cosa risponderesti a D'Annunzio?
"D'annunzio non è mai stato tra i miei autori preferiti. Gli risponderei che le donne sono più pratiche, più pragmatiche, una volta che decidono di compiere un'azione difficilmente tornano indietro. L'uomo invece torna più facilmente sui suoi passi".
C'è una canzone nel tuo album, 'Il Maratoneta' in cui dici che ci sono coloro che quando sono in vantaggio ti aiutano e quando inciampi rallentano un po', e coloro che invece ti spingono sul lastrico. Tu nella tua carriera che tipo di maratoneta hai incontrato maggiormente?
"Ho incontrato certamente molta scorrettezza, ma non posso negare di aver incontrato dei grandi maestri che mi hanno insegnato a correre. Ho scoperto che spesso sono più belle le canzoni di chi le scrive. Ecco perchè frequento poco il mio ambiente. Nel maratoneta parlo di scorrettezza a 360 gradi e dico che preferisco arrivare quarto e vincere una medaglia di legno, anzichè arrivare primo ma barando"
Una volta dicevano 'Samuele Bersani, quello bello'. Oggi dicono: 'Samuele Bersani, quello bravo'. Cosa ti fa più piacere e soprattutto perchè oggi ti dicono che sei bravo?
"Che culo! Meno male che dicono così. Quando ho iniziato a cantare la mia casa discografica puntò molto sull'immagine. Questa scelta si rivelò alla fine abbastanza negativa. Personalmente non amo apparire. Cerco di fare poca tv. Ero molto giovane e sicuramente alcuni errori del passato mi sono serviti a prendere vie in cui oggi mi sento più sicuro. All'epoca un po’ ci soffrivo, non sono mai stato vanitoso e l'idea che mi considerassero solo bello mi dava fastidio".
14 anni di carriera, 14 anni di viaggi musicali nei quali hai incontrato molte persone. C'è qualche collega, cantante, musicista che ti ha sorpreso positivamente e qualche altro invece che ti ha deluso?
"Alcuni mi hanno deluso. Forse perchè amavo troppo le loro canzoni, mentre il personaggio non si è rivelato all'altezza di ciò che aveva realizzato. A volte si ha la pretesa di immaginare un cantante esattamente identico a ciò che scrive. Ed è sbagliato. Mi hanno colpito positivamente musicisti come Pacifico, uno che oltre a realizzare ottime canzoni, è anche una bella persona. Ma mi hanno sorpreso Fabio Concato, Sergio Cammariere, quest'ultimo una persona che forse avrei giudicato diversamente se non lo avessi conosciuto".
Nello scrutatore non votante critichi l'incoerenza e le persone che cambiano idea. Ornella Vanoni, artista con la quale hai collaborato, mi ha detto una volta che solo gli idioti restano coerenti e non cambiano mai idea.
"Rispetto l'idea di Ornella, ma per me la coerenza è un valore nel quale credo fermamente. Su certe cose bisogna tenere dei punti fermi, come ad esempio la libertà personale. Ma capisco anche che con il passare degli anni ti capitano delle esperienze che inevitabilmente contribuiscono a farti cambiare. L'unica cosa che di certo non si può cambiare è la fede sportiva".
A proposito di sport, so che sei uno juventino. Come vive uno juventino di questi tempi?
"Resto ancorato alla mia coerenza e tifo la Juventus anche in questo momento difficile. Penso che una squadra come la Juventus se ha davvero uno 'stile Juve' debba restituire lo scudetto e andare in serie B. Ciò non toglierà nulla alla mia fede e io resterò tranquillamente juventino".
Ieri ti hanno visto in giro per Lugano. Come l'hai trovata?
"L'ho trovato molto bella. Purtroppo era già tutto chiuso alle 18.30. Avevo una gran voglia di fare delle spese e mi sono rimasti i soldi in tasca. Ho mangiato molto bene, anche se ho scelto la cucina messicana. Non amo i luoghi comuni. Ciò che mi piace di questo paese è che molta gente sembra uscita dai film di Derrick, anche se si tratta di un telefilm tedesco. Ieri sera in auto ascoltavo la radio svizzera, trasmettevano delle canzoni assurde, ma mi divertivano un sacco".
Hai messo in vendita le tue canzoni su iTunes e in breve tempo sono state le piu scaricate. Che rapporto hai con Internet?
"In casa mia Internet ha preso il posto della Tv. È un formidabile strumento che ti permette di avere una risposta subito su qualunque argomento. Navigo molto, ma non chatto. Non mi piace l'anonimato che offre Internet. Dietro l'anonimato si possono dire delle cose cattivissime, offese gratuite. Evito quindi di andare a leggere i forum che parlano di me. Ma oggi ho imparato ad accettare che non si può piacere a tutti. All'inizio pretendevo di piacere a tutti i costi a chiunque".









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