Una lettura del paesaggio notturno presentato alla luce del sole

LUGANO - “Di quanta luce ha bisogno l’uomo per vivere, e di quanta oscurità”. Questo il titolo del libro (in italiano e in tedesco) che verrà presentato il prossimo 10 novembre a Vals, nei Grigioni.
Un libro come punto di arrivo di un’ampia e importante ricerca interdisciplinare condotta dall’Istituto di Storia delle Alpi (ISAlp) dell’Università della Svizzera italiana nell’ambito del Programma nazionale di ricerca 48 “Paesaggi e habitat delle Alpi”. Ma anche come punto di partenza per avviare una riflessione sul nostro modo di vivere, sulla nostra relazione con lo spazio.
Nato in collaborazione con l’Accademia di Architettura di Mendrisio, il volume raccoglie l’immenso lavoro svolto dai ricercatori, veri e propri esploratori della notte e viaggiatori nella notte. Che aspetto aveva il paesaggio notturno trenta o cinquanta anni fa? E che aspetto avrà fra dieci o venti anni se l’illuminazione continuerà a diffondersi guadagnando terreno sull’oscurità?
Sono solo alcuni degli interrogativi che trovano importanti piste di riflessione storiche e sociologiche in questo volume, testimonianza di ricerche iniziate nel 2002 e che hanno prestato particolare attenzione alla Svizzera italiana e allo spazio alpino. Una cosa è certa: osservare il paesaggio di notte ci fa riflettere sulla nostra civiltà.
Otto gli autori del libro (Peter Zumthor, Ivan Beer, Jon Mathieu, Marco Marcacci, Ruth Hungerbühler, Luca Morici, Stefan Wunderle e Katja Maus), tutti coinvolti, con compiti diversi, nel programma di ricerca. Suggestive e splendide fotografie raccontano, in immagine, la notte, o meglio le notti, così diverse tra loro se vissute a Chiasso o poco più su, in Valle di Muggio.
Ma anche i bambini, con i loro sguardi pieni di stupore sulla notte, trovano posto – un posto tutto da scoprire - in questa nuova pubblicazione. Un piccola, quanto preziosa, perla.
Nella suggestiva cornice dell’albergo Therme Vals, alcuni degli autori presenteranno a partire dalle ore 15, il frutto delle loro fatiche; l’introduzione è affidata al celebre architetto Peter Zumthor, che ha progettato e firmato l’albergo e le terme, diventate monumento nazionale.
Nella seconda parte (ore 20) interverranno anche il consigliere di Stato grigionese Claudio Lardi, responsabile del Dipartimento della pubblica educazione, e René Favier (Grenoble) membro del gruppo direttore del Programma nazionale di ricerca 48.
Le caratteristiche del progetto ”Fiat Lux”
L’aspetto multidisciplinare di questo progetto - che mette in campo storia, sociologia, architettura e “remote sensing” - è indubbiamente una delle caratteristiche di partenza. Il progetto coinvolge direttamente ricercatori della Facoltà di Scienze della comunicazione e dell’Accademia di architettura; sono otto e tra di essi figura anche Peter Zumthor.
La ricerca si occupa del mutamento e dell’evoluzione dei paesaggi notturni alla luce, consentiteci il gioco di parole, dell’illuminazione notturna, della sua crescente diffusione e del suo impatto sul territorio. Un fenomeno in netta crescita negli ultimi anni e che perdurerà anche nel futuro.
Inserita in una prospettiva a lungo termine questa tendenza, sviluppatasi nel dopo-guerra, può avere delle conseguenze di rilievo sulla società e i rapporti sociali, sulla cultura e i modi di vivere, sull’ecologia, sull’economia e i tempi del lavoro, sullo sviluppo sostenibile. Del resto non a caso si parla, in riferimento all’illuminazione artificiale, di inquinamento luminoso.
L’impatto della luce sul territorio, analizzato nelle sue diverse sfaccettature, è un fenomeno concreto, reale, misurabile nella sua evoluzione. Basti pensare, per esempio, che nel 1950 l’illuminazione notturna del comune di Maggia era assicurata da due lampade, di 40 watt ognuna. Cinquant’anni dopo, nel 2001, le lampade erano 162. Calcolato in watt la potenza della luce da 80 è passata a 19 mila 925 watt. Insomma, una vera rivoluzione…luminescente.
Per la sua originalità, ampiezza e rigore, il progetto Fiat Lux è stato scelto, in più occasioni, per una menzione speciale a livello nazionale.
L’immagine del mese (di novembre) del Fondo Nazionale per la Ricerca scientifica proviene proprio da “Fiat Lux”; si tratta di una ricostruzione del paesaggio notturno alpino del 1979 in base a dati di rilevamento satellitare.




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