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Savoia e Dadò, scontro sulle origini

Dadò: "Questo modo sistematico di attaccare le persone va rimandato nel profondo sud". Il leader dei Verdi: "Sono figlio di immigrati ma non me ne vergogno".
Foto Ti Press
Savoia e Dadò, scontro sulle origini
Dadò: "Questo modo sistematico di attaccare le persone va rimandato nel profondo sud". Il leader dei Verdi: "Sono figlio di immigrati ma non me ne vergogno".
LUGANO - "Si, sono "colpevole". Sono figlio di immigrati. Stranamente (riprova della mia perversità) non me ne vergogno. Anzi, sono fiero, di essere figlio di gente onesta e mite venuta dal sud d'Italia 53 anni fa (un t...

LUGANO - "Si, sono "colpevole". Sono figlio di immigrati. Stranamente (riprova della mia perversità) non me ne vergogno. Anzi, sono fiero, di essere figlio di gente onesta e mite venuta dal sud d'Italia 53 anni fa (un tempo insufficiente perché Dadò li consideri suoi concittadini, evidentemente). Gente che ha lavorato tutta la vita, facendo lavori umili e duri. Gente che si è rotta la schiena quando quelli come Dadò grazie al padre famoso e ricco, crescevano nella bambagia. Gente che cammina, e mi ha insegnato a camminare, a testa alta".

Sergio Savoia sul suo blog scrive questo e altro ancora in risposta a Fiorenzo Dadò, e in continuità con le polemiche tra i due scoppiate già da un paio di mesi nella commissione della Gestione. Polemiche che sono poi continuate soprattutto dopo la votazione del 9 febbraio quando alcuni media ticinesi, sulla scorta di un articolo del quotidiano di Benevento "Ottopagine", misero in risalto le origini di Sergio Savoia, figlio di genitori provenienti dall'Italia meridionale.

 

Dadò, secondo Savoia, avrebbe sfruttato questo dato per polemizzare contro di lui. Savoia riprende infatti una frase che il parlamentare del PPD avrebbe scritto su Facebook: "Questo modo sistematico di attaccare le persone, ridicolizzarle e schernirle, non appartiene alla nostra cultura ticinese. Pertanto va rimandato al mittente e nel profondo sud da dove proviene". Un attacco che Savoia considera diretto a lui e contro cui si scaglia nel blog: "Il Dadò Fiorenzo (figlio del più famoso Armando) continua ad attaccarmi, sui social, in parlamento, nei comunicati stampa del suo partito, sull'unica cosa che lui pensa di aver trovato di attaccabile di me. Il mio essere figlio di immigrati".

 

Ma non finisce qui. Savoia ribalta la questione ponendola sul piano della ricchezza: "I ticinesi sanno benissimo che la vera divisione non è tra puri e meno puri, ma quella tra ricchi figli di papà e quelli che "non sono figli di nessuno", come me. Il discorso che fa Dadò e gli amichetti suoi, con il loro compiacimento maligno, è genuinamente razzista. Altro che dare degli xenofobi a quelli che hanno votato sì. Persone come Dadò, figli di papà ricchi viziati e arroganti pensano di poter dividerci in puri e meno puri. Dadò potrebbe anche fornire dettagli per capire quando uno è ticinese puro. Da quante generazioni deve vivere qui? Può avere uno dei due genitori straniero oppure questo rovina il pedigree? Può accoppiarsi con una donna di fuori oppure questo inquinerebbe il pool genetico? E uno di Chiasso è puro come uno di Cevio, visto l'andirivieni di gente che c'è giù in pianura?".

E infine il leader dei Verdi promette che non starà zitto, non smetterà di lottare, non abbasserà la testa.

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