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Una data di scadenza anche per le leggi

Lo chiede l'iniziativa parlamentare presentata da Cristina Maderni e Fiorenzo Dadò
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Una data di scadenza anche per le leggi
Lo chiede l'iniziativa parlamentare presentata da Cristina Maderni e Fiorenzo Dadò

LUGANO - Una legislazione che non invecchia, ma si rinnova. È questo l’obiettivo dell’iniziativa parlamentare generica presentata il 12 dicembre da Cristina Maderni (PLR) e Fiorenzo Dadò (il Centro), che propone di introdurre anche a livello cantonale una clausola di scadenza e di riesame obbligatorio delle leggi.

Evitare burocrazia e confusione - L’idea è semplice quanto ambiziosa: ogni nuova legge, o modifica sostanziale, dovrebbe avere una durata limitata nel tempo, con una verifica periodica della sua utilità ed efficacia. Un meccanismo pensato per evitare che norme obsolete restino in vigore per anni, alimentando confusione e burocrazia. L'obbligo di revisione «favorisce una cultura della valutazione e della responsabilità legislativa, rafforza il ruolo del Parlamento e contribuisce alla semplificazione del quadro normativo cantonale».

Il modello? Quello federale - Il modello di riferimento è quello federale, in cui la semplificazione del diritto passa da revisioni sistematiche e riesami periodici. Dal 2007, questo approccio ha portato all’abrogazione o alla modifica di decine di atti normativi, migliorando la qualità legislativa. Tuttavia, a livello cantonale manca ancora uno strumento strutturato e vincolante che garantisca un riesame regolare delle leggi esistenti.

Alleggerire le norme - Secondo i promotori, la clausola di scadenza rappresenterebbe il passo decisivo per rendere concreto il principio di alleggerimento normativo già avviato nei primi anni Duemila e ribadito dal Consiglio di Stato nelle risposte parlamentari più recenti. «Il progetto di alleggerimento della legislazione cantonale condotto tra il 2002 e il 2006 ha introdotto un principio fondamentale: la necessità di semplificare il quadro normativo per renderlo più accessibile, coerente e funzionale. Questo principio non si limita alla riduzione del numero di leggi, ma si estende alla qualità tecnica, alla chiarezza e alla pertinenza delle disposizioni legislative», scrivono Maderni e Dadò.

15 anni, tranne alcune eccezioni - La proposta prevede una scadenza automatica entro un termine massimo di 15 anni, «salvo rinnovo esplicito da parte del Gran Consiglio», accompagnata da un rapporto di valutazione obbligatorio redatto dal Consiglio di Stato. Sono previste esenzioni per le leggi costituzionali, finanziarie, penali e quelle considerate fondamentali per l’ordinamento cantonale. La proposta prevede l’istituzione di un registro pubblico delle scadenze, in coordinamento con i processi di digitalizzazione.

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