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«Controli più severi e espulsioni per i falsi minorenni»

Il Movimento Giovani Leghisti prendono posizione dopo il caso del giovane morto a Balerna, che si è rivelato maggiorenne
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«Controli più severi e espulsioni per i falsi minorenni»
Il Movimento Giovani Leghisti prendono posizione dopo il caso del giovane morto a Balerna, che si è rivelato maggiorenne
BELLINZONA - I minorenni non accompagnati non sono sufficientemente controllati e la rivelazione che il giovane trovato morto a Balerna avesse 19 anni e non 14, come tutti pensavano, ne è una prova. Il Movimento Giovani Leghisti chiede un «potenzia...

BELLINZONA - I minorenni non accompagnati non sono sufficientemente controllati e la rivelazione che il giovane trovato morto a Balerna avesse 19 anni e non 14, come tutti pensavano, ne è una prova. Il Movimento Giovani Leghisti chiede un «potenziamento dei controlli medici e documentali per accertare l'età dei presunti minori», a tutela della sicurezza dei ticinesi e della credibilità delle autorità.

«È ormai evidente che un numero crescente di migranti, in particolare provenienti dal Nord Africa, si dichiara minorenne pur non avendo diritto, con l'obiettivo di accedere a trattamenti di favore e canali privilegiati di accoglienza», si legge in una nota, dove viene riportato il tragico caso di Balerna, in cui il ragazzo si era dichiarato minorenne al momento dell'entrata in Svizzera. «Solleva non pochi interrogativi sulla validità dei controlli, che spesso risultano deboli, sommari e inefficaci, così come sulle prassi adottate al momento dell'accoglienza».

Sovente ci si fida di dichiarazioni non sostenute da prove, continua il comunicato. «Non è raro che tra questi falsi minori si annidino soggetti dediti ad attività criminali, spesso coinvolti in reati di media e grave entità come furti, aggressioni e traffico di stupefacenti», prosegue, chiedendo, oltre a verifiche più severe, «l'espulsione automatica per chi mente sull'età e una revisione seria del sistema di accoglienza».

Si deve accogliere solo «chi ha realmente bisogno, non chi cerca di ingannare il sistema a spese del contribuente».


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