Felix Stutz si candida da indipendente al Consiglio Federale. «Cosa posso dare alla Svizzera».
ORSELLINA - Tra pochi giorni avverrà l'elezione per il successore di Viola Amherd in Consiglio Federale. Oltre ai due candidati ufficiali del Centro, Ritter e Pfister, ci sono anche altre persone che si sono messe a disposizione per occupare il posto vacante, soprattutto indipendenti, pur se con chances pressoché nulle di essere eletti. Tra di loro ci sono anche dei ticinesi, come Marco Imperadore e Felix Stutz, attivo in politica a livello comunale a Orselina.
Imprenditore ed ex padre single - «Perchè mi candido? I candidati ufficiali non hanno il coraggio di prendere decisioni cruciali per la Svizzera e la sua neutralità, andando contro gli interessi globalisti», risponde senza esitazioni. Ha provato ad aderire al Centro ma la sua candidatura non è stata accettata. Ha allora scelto di provarci come indipendente e popolare, con obiettivi molto ambiziosi: «Nella mia prima settimana adotterò misure di risparmio senza compromettere la sicurezza, grazie ai miei 30 anni di esperienza nel settore». Si definisce un uomo forte che ha risolto molte crisi «nel lavoro, negli affari internazionali e anche nella sfera privata», da imprenditore e da ex padre single.
L'importanza della neutralità e della consapevolezza - La questione ucraina è a suo dire centrale. «Agli svizzeri viene nascosta la vera influenza della NATO nel conflitto. L’espansione provocatoria a est e il cambio di regime in Ucraina sono fatti innegabili» anche per degli esperti. Viola Amherd, che «ha fatto del suo meglio, ma ha ceduto alle pressioni internazionali", «non ha mai affrontato questa realtà e mette in pericolo la nostra neutralità, con conseguenze gravissime». Inoltre Stutz si dice certo che per la Svizzera, è indispensabile mantenere la neutralità.
«Un incarico che richiede decisioni difficili» - Per una delle prime volte nella storia, non c'è stata la fila per candidarsi al Consiglio Federale. «Nessuno vuole questo incarico perché richiede decisioni difficili: il DDPS si trova in un vicolo cieco dopo decenni di smantellamento, lobbying e costi fuori controllo». La Svizzera, per Stutz, necessita di «una riforma decisa per garantire la sicurezza del Paese. Chi si limita ad amministrare e non sa prendere decisioni coraggiose fallisce in tempo di crisi». A livello interno, sostiene che si ci sia bisogno di lavorare sulla sicurezza interna e punta il dito contro gli immigrati illegali, che secondo lui andrebbero rimpatriati. Bisognerebbe inoltre, aggiunge privilegiare in ogni ambito una politica centrata sulle esigenze del cittadino.