Marco Imperadore, privato cittadino, si è candidato al posto vacante di Viola Amherd: «È un sogno, giusto partecipare anche dal basso».
LUGANO - Conoscenze in quel di Berna, praticamente nessuna: «Di persona? Solo Lorenzo Quadri, quindi in teoria un voto potrei anche avercerlo», scherza Marco Imperadore.
Patron dell'Associazione Amélie di Pregassona, che da anni lavora per l'integrazione in quartiere notoriamente non semplice, ha deciso di candidarsi al Consiglio Federale, per riempire lo scranno lasciato vuoto dalla dimissione di Viola Amherd.
«È un diritto che hanno tutti i cittadini e ho voluto esercitarlo», ci racconta, «in pratica come si fa? In realtà è abbastanza semplice, ho mandato un curriculum vitae e una lettera di presentazione all'Assemblea federale. Loro mi hanno scritto una lettera che confermava che la mia candidatura era stata accettata... avevo visto che si erano candidati anche altri privati cittadini da tutta la Svizzera, quindi mi sono detto, perché no?».
Per Imperadore è giusto che anche il popolo, dal basso, possa dire la sua: «Non dovrebbero essere solo i politici a contribuire, quello che porterei a Berna sarebbero competenze maturate nell'arco di una vita di attività fra la gente relative a integrazione, coesione sociale, sviluppo sostenibile, cultura...».
Il condizionale è d'obbligo, lo sa anche Imperadore, le chance sono inesistenti, anche perché è consuetudine - a meno di colpi di scena senza precedenti - che l'Assemblea federale voti i candidati proposti dal ticket di partito: «Chiamiamolo così, un sogno? Trovo che la democrazia sia davvero una cosa bella, e un diritto come questo vada sfruttato. Sono comunque realista, il 12 marzo non penso che mi recherò a Berna per l'elezione».
Lasciando aperto un fantascientifico spiraglio di possibilità, dovesse essere eletto si prenderebbe a carico del travagliato Dipartimento della difesa della popolazione e dello sport (Ddps), fresco di due dimissioni di peso come quelle di Süssli e Dussey?
«Oh no, assolutamente no, è una patata bollente!», ride Imperadore, «sarei più a mio agio con la socialità, quindi sarebbe da trovare un accordo con Beat Jans per un arrocco. Mi troverei davvero in difficoltà a cercare soldi da spendere in armamenti, non è proprio il mio campo», conclude sempre con ironia.