Nella prima seduta del 2025, il Gran Consiglio ha accettato la richiesta del Governo. Respinta la mozione per il Parco Hermann Hesse
BELLINZONA - Il tedesco in prima media diventerà obbligatorio, ma solo a partire dall'anno scolastico 2026/27. Con 69 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti, il Gran Consiglio ha dato luce verde a quanto richiesto dal Consiglio di Stato nel messaggio governativo dello scorso 4 dicembre. Ossia, posticipare di un anno l'implementazione dell'insegnamento. Le motivazioni? Ragioni di carattere finanziario e difficoltà nel reperimento del personale insegnante.
«Si tratta di una proroga unica e reiterabile, un'azione di fiducia nei confronti del DECS e della sua direttrice», ha chiosato Diana Tenconi relatrice dell'unico rapporto presentato dalla Commissione formazione e cultura. «La misura è eccezionale», ha ribadito ammettendo la «delusione per la battuta d'arresto».
Stando al messaggio del Consiglio di Stato, sarà richiesta infatti «una riorganizzazione delle ore di lezione» che potrà variare «da 6 a 26 unità a tempo pieno e che comporterà di conseguenza dei costi annuali fissi supplementari», stimati «tra gli 805mila e i 3,2 milioni di franchi». Cifre - si legge nel rapporto del messaggio governativo - difficilmente sostenibili a causa della «complessa situazione finanziaria attuale, delle difficoltà riscontrate nel reperire e formare le risorse di personale docente, nonché dell’affinamento del piano di studio al fine di definire i contenuti da trattare nel nuovo corso di tedesco». Cause che hanno portato il Consiglio di Stato a chiedere il rinvio dell'introduzione di questa novità, con l'appoggio del rapporto di maggioranza.
Per Marina Carobbio Guscetti, direttrice del DECS, «è evidente che l'introduzione del tedesco in prima media abbia bisogno di un numero sufficientemente adeguato di docenti, nonché di risorse finanziarie». Il governa dovrà poi scegliere tra tre modelli individuati: settimana intensiva/giornate dedicate; laboratorio a metà classe in alternanza tra tedesco e francese; ‘arrocco’ in griglia, inserendo il tedesco come materia in griglia oraria con due unità didattiche (UD) settimanali in prima media ricavate utilizzando un’ora di francese (recuperata poi in seconda media), e l’ora di istruzione religiosa facoltativa (collocata al di fuori della griglia oraria). «Le valutazioni che il governo farà per individuare il modello adatto saranno di carattere didattico e non solo finanziario. Sarà quello che risponderà al meglio alle esigenze degli allievi».
Sono inoltre diverse le strade intraprese per trovare personale: «Stiamo lavorando con il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) - ha sottolineato la direttrice del DECS -, abbiamo preso contatto con insegnanti di tedesco che lavorano a percentuale ridotta, così come con gli studenti di germanistica in Svizzera per sapere se sono interessati a insegnare tedesco qui in Ticino. Non rimarremo con le mani in mano».
No al Parco Hermann Hesse - Con 40 voti, 25 contrari e 4 astenuti è stata poi respinta la mozione del 22 settembre 2014 “Creiamo il Parco letterario Hermann Hesse patrimonio dell’Umanità”. Era stata presentata da Sergio Savoia e ripresa da Tamara Merlo.
«Non vi sono i presupposti per l’acquisto della Casa Rossa che oggi è totalmente in mano a privati, così come i terreni circostanti», ha ribadito in aula il relatore Tiziano Galeazzi ripercorrendo l'analisi contenuta nel rapporto di maggioranza. Nella mozione si chiedeva al Cantone Ticino, congiuntamente con la Confederazione,di acquistare la Casa Rossa con il suo parco-giardino, così come il terreno agricolo sottostante, in prossimità del bosco e di farsi promotori della creazione del «Parco letterario Hermann Hesse», mettendolo in relazione con l'esistente Museo e la Casa Camuzzi. «L’assetto del territorio oggi è mutato totalmente rispetto al 2014, anche in termini di superficie», è stato evidenziato.
Dal canto suo, Marina Carobbio Guscetti ha sostenuto «l'importanza della cultura anche a livello turistico». Tuttavia, «come spiegato nel messaggio governativo del 2017 e pur riconoscendone il valore, non è possibile dare seguito a questa mozione. Inoltre, il Cantone sostiene già il Museo Hermann Hesse», ha precisato.
Compatta la sinistra che ha votato contro. «Voteremo "no" a questo rapporto di maggioranza, si sarebbe potuto fare di più», ha detto Ivo Durish (PS). «Dispiace vedere come si perdano occasioni», ha fatto eco Samantha Bourgoin (Verdi del Ticino). «È l’ennesimo rapporto che evidenzia come vengano perse le opportunità per far conoscere il nostro territorio nel mondo», ha affermato Evaristo Roncelli (Avanti con Ticino&Lavoro). Rapporto respinto anche dai Verdi liberali e dall'MPS. «È inaccettabile che le mozioni prendano così tanto tempo per arrivare in Gran Consiglio», ha detto Giuseppe Sergi. Tuto Rossi (UDC) si è invece astenuto.
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