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CANTONEPerché nessuno vuole fare il direttore di scuola?

07.10.22 - 09:00
I deputati del Mps - Pop - indipendenti presentano un'interpellanza al Consiglio di Stato sui criteri di nomina
TiPress
Perché nessuno vuole fare il direttore di scuola?
I deputati del Mps - Pop - indipendenti presentano un'interpellanza al Consiglio di Stato sui criteri di nomina

BELLINZONA -  

«La triste e recente vicenda del direttore delle scuole medie di Lugano 1 ci spinge, di nuovo, ad affrontare la questione delle procedure di nomina dei direttori e delle direttrici degli istituti scolastici del Cantone». Comincia così l'interpellanza presentata da Simona Arrigoni e cofirmata da Angelica Lepori e Matteo Pronzini. I deputati del gruppo I deputati del Mps - Pop - indipendenti mettono al centro del documento i criteri di nomina.

«L’Mps - si legge - ha già in passato fatto richiesta, attraverso un atto parlamentare, di un cambiamento di paradigma, chiedendo di rimettere in discussione non tanto la legittimità e il ruolo del DECS e del Consiglio di Stato come autorità di nomina (in particolare per le scuole medie e medie-superiori), quanto la mancanza di procedure decisionali che potessero in qualche misura coinvolgere tutto il corpo docente di un istituto scolastico». Una procedura che, di fatto, potrebbe rappresentare una sorta di “controllo dal basso” e che «permetterebbe sicuramente una conoscenza dei candidati e delle loro storie professionali, dei loro atteggiamenti. Conoscenza che, appare evidente, non avviene attraverso l’attuale procedura di selezione che coinvolge, al massimo, la direzione uscente, rimanendo di fatto confinata a livello del Dipartimento e del governo».

È stato affermato, «proprio nelle vicende che hanno coinvolto il direttore delle medie oggi agli arresti per atti sessuali con fanciulli, che molti docenti sapevano e avevano già potuto ascoltare alcune testimonianze fatte da giovani allievi e allieve: se ci fossero state delle consultazioni più ampie, nel senso qui sopra da noi indicato, in fase di assunzione, le varie posizioni e i vari dubbi sarebbero forse potuti emergere, permettendo magari anche d'intervenire per evitare che si realizzassero le condizioni che hanno permesso i fatti che ormai conosciamo».

Questa vicenda pone poi un altro problema relativo alla reale possibilità di fare delle scelte nella nomina dei direttori e delle direttrici. «Sappiamo che molto spesso i/le candidati/e si contano sulle dita di mezza mano. Nel caso specifico è stato dichiarato che la persona in questione era l’unico candidato. Una “crisi di vocazione” che verosimilmente viene dalle reali condizioni di lavoro di questi funzionari e che porta poi inevitabilmente a scegliere non sulla base delle competenze reali, ma sulla base di chi si ha a disposizione».

I tre deputati mettono in fila alcune domande rivolte al Consiglio di Stato: «Negli ultimi 10 anni quanti rinnovi di cariche di direzione ci sono stati? In quante occasioni al concorso hanno partecipato più di due candidati? Come valuta questi dati? Quali sono secondo il governo le ragioni della difficoltà di trovare candidati per il ruolo di direttore/trice? Non ritiene opportuno aprire una seria riflessione sulle condizioni di lavoro di questi funzionari al fine di rendere maggiormente attrattiva la posizione e avere così un maggior numero di candidati/e?
Non ritiene opportuno potenziare il lavoro di segretariato nelle sedi scolastiche introducendo una/o segretaria/o a tempo pieno?
Non ritiene necessario (e utile) rivedere le procedure di selezione e nomina dei direttori degli istituti scolastici, in particolare cercando di coinvolgere il corpo insegnante e il personale amministrativo in queste procedure?»

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COMMENTI
 

Evry 1 anno fa su tio
Chiedetelo al pianista ! Lui certamente sarà come in altre cose all'oscuro di tutto. Vergogna

cle72 1 anno fa su tio
Perché i tempi sono cambiati. Oggi ragionare con certi genitori è impossibile. Tutti permissive con i loro figli e a scuola pretendonoo stesso. Se fossi un direttore, telefonini a casa. Pance di fuori, leggins, boxer in bella vista e violenze a casa. La scuola deve essere in luogo di rispetto non un luogo di libertà e dove tutto è possibile.

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a cle72
@cle72 - Nel caso in questione è il direttore che ha pensato che tutto fosse permesso e, a quanto sembra, sono stati i genitori a non essere ascoltati.

Evry 1 anno fa su tio
Perche ??? Casta di sinistroidi protetti da parte di chi non vuole ascoltare e suona tranquillamente il piano!
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