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Sesso con animali: "Il Ministero Pubblico non ha ricevuto segnalazioni"

L'allarme del presidente dell'AIDAA: "Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi"
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Sesso con animali: "Il Ministero Pubblico non ha ricevuto segnalazioni"
L'allarme del presidente dell'AIDAA: "Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi"
LUGANO - "Al momento in procura non è giunta ancora nessuna segnalazione al riguardo". Sul giro che, anche in Ticino, promuoverebbe il sesso con animali, il Ministero Pubblico non ha in mano nessuna informazione. In caso cont...

LUGANO - "Al momento in procura non è giunta ancora nessuna segnalazione al riguardo". Sul giro che, anche in Ticino, promuoverebbe il sesso con animali, il Ministero Pubblico non ha in mano nessuna informazione. In caso contrario, infatti, ci sarebbero gli estremi per un procedimento legale: "La Legge federale non parla direttamente di zoorastia - ci spiega Savero Snider - , ma il fenomeno in questione è sicuramente considerato maltrattamento o lesione della dignità dell'animale". Ed effettivamente, andando a verificare, è punibile con la detenzione o con una multa che può raggiungere i 20mila franchi.

La segnalazione - Una pratica, quella del sesso con gli animali che, come ci spiega il presidente dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, Lorenzo Croce: "È più diffusa di quanto si possa immaginare".  Nello specifico, il "giro" è stato individuato grazie a una pentita che ha segnalato all'organizzazione una serie di e-mail dalle quali si evince l'intenzione di organizzare delle orge con animali. Questo il tenore delle missive:

"Ciao siamo un gruppetto formato da coppie e qualche singolo proprietario di cane oltre ai nostri amici a 4 zampe. Vorremmo proporvi di partecipare a un incontro del genere animal; argomento considerato tabù da molti ma anche di un certo interesse per molta gente se la cosa vi infastidisce ci scusiamo per il disturbo altrimenti potremmo approfondire la cosa. Possiamo ospitare in una location tranquilla in Lombardia. Saluti".

Alla mail sono allegate due foto dai contenuti espliciti che per ovvie ragioni non possono essere pubblicate. "Questa informazione ci è arrivata tramite una donna che dopo aver fatto parte di questi festini si è pentita e ha deciso di rendere pubblico ciò che accade in ambienti assolutamente insospettabili - spiega Croce -. Lei ci ha fornito anche gli indirizzi e-mail di tutti i partecipanti dei perversi festini, dai quali siamo riusciti a risalire alla loro provenienza".

Lombardia, Piemonte, ma anche il Ticino. Le location predilette dal "gruppetto" sono case di campagna isolate, anche nel Luganese, come denuncia Croce: "Quella di questa signora di Como non è nient'altro che l'ennesima segnalazione. Noi ci stiamo battendo da anni in Italia affinché queste pratiche siano punite con il carcere. Al momento però l'unica cosa che possiamo fare è rendere pubblico ciò che sappiamo sperando che la vergogna di questa gente faccia ciò che la legge non è ancora in grado di fare".

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