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CANTONEAbusi sui figli: «Aveva paura di perdere il marito»

14.11.19 - 10:44
Parla la difesa della donna a processo col coniuge per una lunga serie di atti sessuali consumati tra le mura domestiche. «Temeva di essere abbandonata»
tio/20minuti - Davide Giordano
Abusi sui figli: «Aveva paura di perdere il marito»
Parla la difesa della donna a processo col coniuge per una lunga serie di atti sessuali consumati tra le mura domestiche. «Temeva di essere abbandonata»

LUGANO - «Le giornate della donna sono accompagnate dal senso di colpa e dalla vergogna di essere stata una madre che nessuno al mondo avrebbe mai dovuto avere». Così l’avvocato Sandra Xavier, in difesa della 45enne del Bellinzonese che assieme al coniuge da ieri è a processo alle Criminali per una lunga serie di abusi sui figli. «È una difesa difficile da sostenere» ha detto, assicurando che «ogni mia parola è accompagnata dal profondo rispetto nei confronti delle vittime».

Per la difesa, la donna - rea confessa - va senza dubbio condannata. «Ma la sua condanna dovrà essere corretta». Da qui la richiesta di una pena non superiore a sei anni. Anche perché - ha sottolineato l’avvocato Xavier - «la donna si è ravveduta, sa di aver fallito come moglie e soprattutto come madre, per fatti che non si perdonerà mai». Ci sarebbero dunque presa di coscienza e pentimento.

Un passato senza affetto - Per oltre un decennio la 45enne è stata «incapace» di dare affetto ai figli, si è comportata «con egoismo». Xavier ha quindi parlato del vissuto della donna, cresciuta in un ambiente familiare privo di affetto genitoriale. «Il marito è stata la prima persona a occuparsi di lei, l’ha fatta sentire desiderata. Lui è allora diventato la sua sola ragione di vita». La totale adesione della donna ai progetti dell’uomo si spiegherebbe con la paura di essere abbandonata. «Un vissuto, questo, che permette di comprendere come un madre possa essere arrivata a compiere orrori tanto gravi» sostiene, parlando di «amore insano e perverso».

«Sa di meritare il carcere» - La donna è in detenzione preventiva da tre anni e sette mesi, come ha ricordato la sua legale. «Per i suoi errori ha pagato, sta pagando e sa che dovrà ancora pagare. Mai una volta si è lamentata della detenzione, ma mi ha detto che sa di meritarlo».

Nei confronti della donna, la procuratrice pubblica Marisa Alfier - intervenuta ieri davanti alla Corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta - ha proposto una pena di quattordici anni e mezzo.

A breve la parola passerà all’avvocato Maurizio Pagliuca, difensore del marito.

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