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Ecco la casa degli orrori: così i “mostri” l’hanno fatta franca per anni

Un’abitazione nel verde, con cani da guardia, in un luogo discosto. Qui una coppia avrebbe abusato sessualmente dei figli, filmandoli e fotografandoli. In paese, regnano amarezza e senso di colpa
foto tio.ch/20minuti
Ecco la casa degli orrori: così i “mostri” l’hanno fatta franca per anni
Un’abitazione nel verde, con cani da guardia, in un luogo discosto. Qui una coppia avrebbe abusato sessualmente dei figli, filmandoli e fotografandoli. In paese, regnano amarezza e senso di colpa
BELLINZONA – «Siamo amareggiati. A volte vorremmo incontrare quei due ragazzi e chiedere loro scusa per non esserci accorti di quello che stavano vivendo». A sussurrarlo è un abitante della piccola frazione del comune del Bel...

BELLINZONA – «Siamo amareggiati. A volte vorremmo incontrare quei due ragazzi e chiedere loro scusa per non esserci accorti di quello che stavano vivendo». A sussurrarlo è un abitante della piccola frazione del comune del Bellinzonese, in cui abitava la coppia di “mostri” che per anni avrebbe abusato dei figli. Centinaia di volte. Filmando e fotografando le scene. Tio/20minuti si è recato davanti alla casa degli orrori. Sul cancello, una scritta: “Area protetta da cani da guardia addestrati”. «Anche questo – dice il nostro testimone – ci teneva un po’ lontani da quel luogo».

Fatti non immaginabili – Marito e moglie, cittadini italiani, 50 anni lui, 45 lei, sono stati arrestati nel 2016. Grazie alla segnalazione di una ragazzina. Forse, ma il dato non è confermato, si tratta della figlia. La notizia è emersa solo di recente, quando il Ministero pubblico ha annunciato pubblicamente il rinvio a giudizio della coppia. «Sapevamo pochissimo di queste persone – racconta un’altra residente – li vedevamo passare con il loro camper, o con la loro macchinona. Non parlavano con noi. Qui in paese ci sentiamo tutti un po’ in colpa. Ma chi poteva immaginarsi una cosa del genere?»

Un’oasi verde – Recandosi sul posto (di cui, per proteggere le vittime, non riveleremo il nome), si capisce come la coppia abbia potuto farla franca per così tanto tempo. La loro ex casa è situata in una zona discosta. Per raggiungerla, occorre fare diverse curve. I vicini sono pochi. E il giardino è molto grande. Dispersivo. Un’oasi verde in cui spicca un capanno di legno. Forse è (anche) lì che avvenivano quelle mostruosità?

L’idilliaca fontanella – L’abitazione, finita sul Foglio Ufficiale, sarebbe ora “in svendita”. Messa all’incanto, come dicono gli abitanti del posto. A guardarla, vengono i brividi. Lo stato è di totale abbandono. Nemmeno l’idilliaca fontanella, con tanto di dondolo accanto, che si intravede (proprio a malapena) sbirciando tra le assi del cancello di legno, allontana determinati fantasmi dalla mente di chi osserva.

Lusso e debiti – Si mormora che la coppia, nel corso degli anni, avrebbe accumulato una lunga serie di debiti. Dovuta probabilmente anche a uno stile di vita “sopra le righe”. L’uomo faceva il commesso in un supermercato. Eppure, nonostante uno stipendio normale, si concedeva lussi particolari.

Una lunga serie di accuse – Attualmente, dopo avere ammesso parzialmente i fatti, marito e moglie si trovano in stato di espiazione anticipata della pena. I due sono accusati di incesto, violenza carnale, coazione sessuale e pornografia dura. Dalle perizie psichiatriche non è emersa alcuna scemata imputabilità. L’inchiesta è portata avanti dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier, che, stando a fonti ufficiali, dovrebbe chiedere per la coppia una pena di almeno cinque anni di detenzione.

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