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CONFINEMistero sulle tracce ematiche sotto la frana

04.04.18 - 17:58
Nessuna conferma dai soccorritori sulla presenza di altre vittime sepolte. Ma sul posto sono intervenuti dei cani da macerie e non cani molecolari
Rescue Media
Mistero sulle tracce ematiche sotto la frana
Nessuna conferma dai soccorritori sulla presenza di altre vittime sepolte. Ma sul posto sono intervenuti dei cani da macerie e non cani molecolari

RE - Tracce ematiche fiutate dai cani lontano da dove sono state rinvenute le due vittime della frana di Meis? Il dubbio che tiene ancora in ansia chi sta cercando di scoprire se ci siano altri corpi sotto i massi franati domenica sulla strada statale 337 della Val Vigezzo resta. Anche dopo la risposta di uno dei soccorritori che ha partecipato alle ricerche l’interrogativo non viene sciolto: «Non posso fornire dettagli sul lavoro dei cani perché ci sono delle indagini in corso. La tragedia è ancora troppo fresca. Sono state fatte le ricerche e alcune valutazioni. Ora si sta aspettando che venga messo in sicurezza il sito per poter intervenire coi vigili del fuoco».

Chiarezza si può però fare su un dettaglio, che forse dettaglio non è. I primi ad intervenire sulla frana sono stati i cani da macerie della Guardia di finanza italiana. Non si tratta di cani molecolari come indicato da più fonti, «ma cani da ricerca in macerie. Ultimamente il “cane molecolare” fa molta scena in tv, ma è un’altra cosa. Li avete anche voi in Svizzera, i bloodhound che la stessa polizia cantonale  utilizza per ricerche di eventuali fuggiaschi, piuttosto che rapinatori in fuga o persone scomparse». In Val Vigezzo sono intervenuti invece due cani delle razze tipicamente usate per le ricerche sotto le macerie dopo i crolli o sotto le valanghe e frane. «Hanno seguito dei corsi per essere  in grado di rilevare la presenza umana». A svolgere l'altro ieri questo compito, anche pericoloso, sono stati un border collie, di nome Yankee, e Nina, un pastore belga malinois. Un primo cane fa un passaggio, se viene rilevato qualcosa si fa la conferma col secondo.

Non saranno “famosi” come i molecolari ma sono comunque animali molto preziosi e non sempre a disposizione. Nel caso di domenica l’unità cinofila delle Fiamme gialle era di supporto e di picchetto come cani da valanga presso il Soccorso alpino a coprire le tre basi di elisoccorso di Borgosesia, Torino e Cuneo. Quando è arrivata la chiamata come “incidente stradale” (dal 112 numero ormai unico per le emergenze in Italia) anche questi soccorritori sono intervenuti di supporto ai vigili del fuoco.

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