La perizia psichiatrica è da rifare?

Il processo nei confronti del 40enne che sfondò le porte del Pronto Soccorso rischia di fermarsi per rivedere il quadro psicologico dell’imputato
LUGANO – È probabilmente da rifare la perizia psichiatrica giudiziaria del 40enne che nel giugno 2016 sfondò l’ingresso del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Lugano. L’odierno rapporto del perito di parte sostiene, infatti, che l’imputato avrebbe «sviluppato il desiderio di farsi curare» e che il rischio di recidiva sarebbe «nullo». Secondo il giudice Mauro Ermani, a questo punto è dunque necessario sottoporre la questione al perito giudiziario. O addirittura far rifare l’intera perizia. Nell’ambito del processo alle Criminali di Lugano, una decisione in merito sarà quindi presa nel primo pomeriggio di oggi.
«Lei non è ancora pronto a uscire» - Nel corso della mattinata il giudice ha inoltre a più riprese interrogato il 40enne sul suo futuro dopo la carcerazione. Ma da parte sua non c’è stata una risposta chiara: «Come posso saperlo? Da mesi vivo in una cella». Una mancanza di pianificazione che, per il giudice, è la dimostrazione che l’imputato «non è ancora pronto a uscire».




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