Sfondò l’entrata del Pronto Soccorso: 40enne alla sbarra

L’imputato è accusato di tentato omicidio plurimo intenzionale
LUGANO - Lo scorso 13 giugno, poco prima dell’una di notte, aveva sfondato con l’auto l’ingresso del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Lugano. Oggi è alla sbarra alle Criminali di Lugano, presiedute dal giudice Mauro Ermani, per rispondere di una serie di accuse. Quella principale: omicidio plurimo intenzionale (per dolo eventuale). Si tratta di un 40enne cittadino italiano che in aula è difeso dall’avvocato Clarissa Indemini.
Quella notte l’imputato aveva assunto cocaina, hascisc e benzodiazepine – come si evince dall’atto d’accusa firma dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo – si trovava in stato psicofisico alterato, convinto di essere stato avvelenato e con la sensazione di stare per morire. A Melide si è allora messo al volante della sua vettura e, commettendo una serie di infrazioni della circolazione, ha raggiunto l’ospedale. Una volta arrivato, ha sfondato l’ingresso del Pronto Soccorso a quasi venti chilometri orari. E in questo modo avrebbe tentato di provocare la morte delle sette persone che si trovavano nella sala d’attesa. Di fatto tre di loro sono rimaste ferite.




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