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LUGANORiciclaggio, qual è il ruolo di Galeazzi nella gestione dei fondi sospetti?

24.12.16 - 09:00
Lui si difende: «Ho fatto solo il mio lavoro», ma per l'accusa è sufficiente per indagare su di lui
tipress
Riciclaggio, qual è il ruolo di Galeazzi nella gestione dei fondi sospetti?
Lui si difende: «Ho fatto solo il mio lavoro», ma per l'accusa è sufficiente per indagare su di lui

LUGANO - Sull'inchiesta "pecunia olet", che lo vede coinvolto, Tiziano Galeazzi continua a difendersi affermando di aver fatto solo il suo lavoro. Ma l'accusa, invece, gli rimprovera un ruolo rilevante nella gestione dei fondi sospetti.

Galeazzi spiega di aver fornito i suoi servigi a una cliente che aveva già superato i controlli del servizio compliance della banca in cui lui lavorava. Non è dello stesso avviso il decreto firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo Bianca Maria Bianchi, che ora ha attivato le ricerche in questo senso.

Dalla ricostruzione dell'accusa emerge - riferisce il CdT - un rapporto piuttosto stretto tra il politico luganese e la cliente. Tanto che quando lui lascia la banca per andare a dirigere una società di gestione patrimoniale lei chiude il conto e lo segue, affidando alla società di Gaelazzi un mandato per l'apertura di un conto a Zurigo. Sempre secondo gli inquirenti è tramite Galeazzi che a Lugano viene aperto un conto intestato alla Sahel Ltd Inc (società panamense dietro cui c'è però la donna bergamasca).

Secondo l'accusa Galeazzi era pure in contatto con il fiduciario di Locarno e significativa sarebbe un'intercettazione telefonica tra Galeazzi e la donna in cui si pianificava un incontro, proprio con questo fiduciario. Il politico luganese, in questa telefonata, parla usando un codice (si fa riferimento a dei «magazzini di mele» e un «negoziante»). Soprattutto con la frase «Per aprire il magazzino dipende da voi quale nome dare, se sotto di te oppure sotto di lui», per gli inquirenti Galeazzi chiedeva a chi intestare il rapporto fiduciario/bancario in fase d'apertura sul quale dovevano arrivare soldi da San Marino. La lista di non finisce qui, ma non è comunque nulla di illegale in Svizzera, soprattutto in un periodo in cui il segreto bancario era solido. Peccato che sia sufficiente, in Italia, per spingere a indagini sul politico ticinese. Per il quale, al momento, vale il principio di innocenza.

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