Cerca e trova immobili
CHIASSO

Le borse schermate? Una “moda” che non passa

Una decina di esemplari intercettati dalle guardie di confine: “Uno strumento utilizzato per eludere i sistemi antitaccheggio dei negozi”
Guardie di confine
Le borse schermate? Una “moda” che non passa
Una decina di esemplari intercettati dalle guardie di confine: “Uno strumento utilizzato per eludere i sistemi antitaccheggio dei negozi”
CHIASSO - Le borse schermate non sembrano mai passare di moda. Ne sanno qualcosa le guardie di confine in servizio ai valichi ticinesi, che negli ultimi tre mesi del 2015 (e in particolare nel periodo degli acquisti natalizi) ne hanno intercettate un...

CHIASSO - Le borse schermate non sembrano mai passare di moda. Ne sanno qualcosa le guardie di confine in servizio ai valichi ticinesi, che negli ultimi tre mesi del 2015 (e in particolare nel periodo degli acquisti natalizi) ne hanno intercettate una decina. E altri esemplari sono stati trovati alla frontiera proprio pochi giorni fa. “Si tratta di borse che vengono utilizzate per eludere il sistema antitaccheggio presente nei negozi” ci spiega Mirco Ricci, portavoce del Corpo delle guardie di confine Regione IV. All’interno di queste viene infatti inserita una schermatura prodotta artigianalmente con vari strati di carta d’alluminio e nastro adesivo (vedi foto). Ed è grazie a tale schermatura che i malintenzionati (secondo le esperienze delle guardie solitamente provengono dall’Europa orientale) riescono a infilare nella borsa articoli come capi d’abbigliamento e ad allontanarsi poi senza far scattare l’allarme. Chiaramente nel periodo natalizio, quando i negozi sono più affollati, è ancora più facile impiegare tale sistema.

“Sempre lo scorso anno – aggiunge il nostro interlocutore – all’interno di una vettura in entrata in Svizzera le nostre guardie hanno inoltre trovato una potente calamita. Uno strumento che in genere viene utilizzato a furto compiuto per togliere dai vestiti i dispositivi antitaccheggio”. Soltanto in questo modo i capi d’abbigliamento possono quindi essere usati o smerciati.

Negli ultimi casi trattati dalle guardie di confine, ci dice ancora Ricci, le persone coinvolte erano cittadini romeni residenti all’estero. E il portavoce ricorda che “la Svizzera, pur facendo parte di Schengen, non fa parte dell’unione doganale e che grazie all’applicazione della relativa legge possiamo essere ancora presenti alla frontiera per applicare un filtro di sicurezza che va a contrastare anche questi fenomeni”.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
NOTIZIE PIÙ LETTE