"Salari dignitosi per la Mes"

L'appello dell'OCST: "La Direzione non può chiedere dalle sue operaie e operai tagli su salari già bassi"
STABIO - Alla luce di un verbale della riunione avvenuta ieri tra direzione e CA della ditta Mes SA di Stabio, l'OCST, in una nota stampa, rende note alcune precisazioni.
"I sindacati - scrive -non potevano aderire agli ulteriori peggioramenti pretesi dalla direzione, in particolare alla rinuncia definitiva della tredicesima mensilità. La direzione, smaniosa di chiudere la porta in faccia ai lavoratori e ai loro diritti, accusa i sindacati di non aver formulato controproposte tese a ridurre salari, comunque già bassi, di un ulteriore 10%".
L'OCST precisa di volersi battere perché i diritti che i lavoratori hanno acquisito in 37 anni di CCL non vengano "svenduti, in favore dei profitti del Gruppo CEBI".
"A fronte del sofferto accordo di crisi 2011 - si prosegue nella nota -, i sindacati si sono opposti ad ulteriori sacrifici a carico della maestranza, senza poter prima appurare che le difficoltà di cui si lamenta l’azienda siano reali e documentate".
Per OCST la Direzione non può chiedere dalle sue operaie e operai tagli su salari già bassi, quando la Commissione tripartita propone un salario minimo di 3.000 CHF per il settore dell’elettronica. "Pesano come macigni le dichiarazioni verbalizzate dalla direzione, sulle sue future intenzioni di tagliare le indennità per la turnistica e la tredicesima mensilità, considerato che per il 2013 quest’ultima sarà ancora dovuta e versata, in quanto prevista dal CCL e difesa dai sindacati", prosegue il sindacato. "Sicuramente le colleghe e i colleghi della CA si trovano in una situazione di chiara e palese difficoltà, se si considera che un volantino propagandistico di una bieca manovra di neutralizzazione di importanti diritti sindacali è stato ignobilmente spacciato come verbale di una riunione tra direzione e CA".
Per OCST, se il Gruppo CEBI vuole continuare a restare in Ticino, "approfittando non solo di manodopera volenterosa e qualificata, ma anche di sgravi fiscali e sussidi cantonali", deve capire che la MES e le sue maestranze lavorano in Svizzera e "hanno diritto a salari dignitosi".




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