Le nasce il bimbo, dopo 48 ore le viene tolto

Il caso di una giovane madre con problemi psichiatrici accende l'attenzione su un dramma silenzioso. Ogni anno sono decine i bambini separati dai loro genitori per ragioni ritenute gravi. Il tema però resta tabù.
LOCARNO - Le nasce un bimbo. E nemmeno 48 ore dopo, quando ancora si trova in ospedale, le viene portato via dai servizi sociali. La vicenda si è verificata di recente nel Locarnese e vede come protagonista una giovane madre con gravi disagi di natura psichiatrica.
Tempi e modalità – L'episodio non ha mancato di suscitare un certo scalpore nella cerchia delle conoscenze della donna. Più che altro per la tempistica e per le modalità. Non di certo per le motivazioni. L'Autorità regionale di protezione (ARP) di Locarno aveva infatti emanato una decisione supercautelare evidenziando «la componente depressiva» della giovane e le sue «difficoltà nel gestire la rabbia».
Problemi psichici e dipendenze – La 20enne, stando a un rapporto del Servizio psico-sociale di Locarno, sarebbe affetta da plurime patologie psichiatriche e da dipendenza dall'uso di medicamenti sedativi e ipnotici. Non solo: tenderebbe all'abuso di sostanze psicoattive.
La testimonianza – «Che non potesse tenere il figlio – spiega una persona vicina alla famiglia – era chiaro per tutti. Il problema sono i modi. Con la scusa di fare dei controlli, hanno preso il bimbo e l'hanno allontanato dalla camera. In seguito è arrivato l'avvocato dell'Autorità regionale di protezione a dare la comunicazione alla madre. Lei ha tanti problemi, certo. Ma si sarebbe dovuto e potuto evitare questo trauma».
«Me l'hanno portato via» – «Si sono inventati che il bambino doveva essere visitato dal pediatra e me l’hanno portato via – racconta la stessa 20enne –. Un minuto dopo è entrata l’avvocatessa assegnatami inizialmente dall’ARP. Mi ha detto freddamente: “Io non ci giro tanto intorno, il bambino deve essere portato via”, poi se ne è andata. E ora mio figlio è stato assegnato a una famiglia affidataria».
Via la custodia – Già, perché la misura decisa dall’ARP è quella della privazione del diritto di determinare il luogo di dimora del figlio. Misura che concretamente, per la madre, comporta la perdita della custodia.
Cosa dicono i numeri – Si tratta di un caso isolato? Stando ai dati statistici della Conferenza per la protezione dei minori e degli adulti, nel 2024 a livello nazionale sono stati oltre 300, e più precisamente 317, i bambini tra gli zero e i due anni che sono stati tolti ai genitori per motivi giudicati seri. Il problema è che nella statistica mancano all'appello Ticino e Argovia. Per quanto riguarda il nostro cantone si sa solo che lo scorso anno 188 minori in tutto sono stati allontanati dal nucleo familiare (5'107 a livello nazionale).
Silenzio assordante – Il mutismo delle ARP, a più riprese contattate da tio.ch, non aiuta. A ogni richiesta per comprendere come sia la prassi in queste circostanze non c'è stata replica. O si è risposto che per ragioni di privacy non si divulgano nemmeno informazioni di carattere generale. La Camera di protezione, organo di vigilanza delle ARP, riferisce invece che «la questione esula dai compiti a lei conferiti».
Una situazione «rara» – Sabina Beffa, capo dell'Ufficio dell'aiuto e della protezione, per ovvie ragioni non si esprime sul caso specifico. Ma accetta di spiegare in che genere di situazioni un bambino può essere tolto al genitore quasi immediatamente. «In situazioni molto gravi, in cui ci sono gli elementi per stabilire che la sufficiente protezione del bambino non è garantita – chiarisce –. A livello ticinese i casi di separazione immediata di una madre dal figlio appena nato sono rari. In questi casi di fatto la madre perde la custodia del minore».
...E poi? – Il tipo di percorso che viene poi intrapreso dipende dalla situazione, dalle informazioni già disponibili e dalle prospettive. Ancora Beffa: «Una valutazione genitoriale può essere richiesta in ogni momento e ripetuta a più riprese nel tempo. Non sempre si arriva a un collocamento presso una famiglia affidataria. Anche se sarebbe preferibile quando il bambino è molto piccolo».
Per le mamme sostegno legale e sociale – Durante questi procedimenti «le madri possono farsi rappresentare da un legale e sono prese a carico a livello sociale, con la possibilità di attivare i sostegni necessari». Ma nei casi in cui la misura dell’allontanamento del bambino viene confermata durante la valutazione genitoriale, con quale frequenza la situazione viene riesaminata o rivalutata? «Dipende dall’evoluzione della situazione», conclude Beffa.



