Tra occulto e sacrifici: il ritorno dell'oscuro che preoccupa

Animali sgozzati, talismani, incantesimi sembrano essere tornati di moda.
Animali sgozzati, talismani, incantesimi sembrano essere tornati di moda.
SAVOSA - Il ritrovamento a Pregassona di un gatto sgozzato ha riportato l’attenzione su pratiche che richiamano riti pagani, o addirittura satanici. Un mondo oscuro e sinistro, quello dell’occulto, che sembra essere tornato a far parte del quotidiano con il moltiplicarsi di cerimonie, simboli, riti iniziatici e, purtroppo, persino presunti sacrifici.
Un universo, quello esoterico, che i più vedono con scetticismo. Ma chi ci crede, invita all’equilibrio. Elvira, titolare di un centro esoterico nel Sopraceneri e docente in vari corsi di magia verde (che affonda le proprie radici nella terra e nella relazione intima con il mondo naturale), radioestesia, medianità avanzata e molte altre sfaccettature del mondo magico, predica prudenza. Soprattutto verso quegli atti che lei stessa giudica “perversi”, propri di chi pratica la magia nera. «Sono pericolosi - avverte -. Si toccano energie particolari e, se non le si conosce, si rischiano conseguenze psichiche e fisiche. Chi si avvicina per la prima volta all’esoterismo, inoltre, può facilmente incappare in truffatori: c’è molta cialtroneria in giro».
Sul ritorno dell'esoterismo da parte sua arriva la conferma. «È così - ammette -. Anche se non è mai sparito del tutto. Quando ero nella Società di Parapsicologia di Lugano il Bellinzonese e altre aree limitrofe erano considerate aree predilette per piccoli riti di magia nera». «Oggi - prosegue - sembra che queste pratiche stiano tornando di moda: ai miei corsi si iscrivono ragazze giovani, dai 25 anni in su».
C’è quindi il desiderio di tornare a scoprire o avvicinarsi all’occulto?
«Alcune persone lo fanno per frustrazione: non trovano più punti fermi, tutto è veloce e superficiale, e allora si rifugiano in questi ambiti. Altri cercano un guadagno: pensano che con le carte, la sfera o la medianità possano trarre profitto. E poi c’è la categoria più seria, quella di chi cerca di approfondire la conoscenza interiore. Ma attenzione: l’occulto e la spiritualità non sono la stessa cosa».
In cosa differenziano?
«Hanno una differenza sottile che riguarda l’intento e il metodo con cui si cerca la conoscenza o il contatto con il divino. L’occulto è la conoscenza di forze invisibili e segrete. La spiritualità, un percorso interiore che mira a elevare la coscienza. Ci possono essere medium bravissimi, ottimi canalizzatori, ma egoisti o interessati solo al denaro».
E le persone che praticano sacrifici di animali?
«Quella è magia nera. Sono riti forti e pericolosi, fatti per ottenere potere, vendetta o abbondanza. Nei riti voodoo, per esempio, in Brasile si sacrificano galline. Quasi sempre con la magia nera si vogliono risvegliare spiriti cattivi. Spesso lo fanno per curiosità, e Internet purtroppo è complice. Il sangue, in magia, è uno dei legami più forti».
Lei come si definisce all’interno di questi culti?
«Non sono sacerdotessa, né appartengo a una religione specifica. Da cinquant’anni leggo i tarocchi e tengo corsi, che servono soprattutto a insegnare come non incappare in pratiche pericolose. Parlo di medianità, radiestesia, cromoterapia, tarocchi, magia verde. Uso candele, oli magici, incensi. Faccio piccoli sacchettini portafortuna e insegno a usare le erbe: è magia popolare, quella delle nonne che accendevano un cero e chiedevano una grazia a un santo. La Wicca è invece una vera religione, vissuta in gruppo. Io, semmai, mi definirei una “streghetta fai da te”».
Cosa ne pensa di Halloween?
«Non è una vera festa e nemmeno positiva. Tutti la celebrano, ma non è una ricorrenza “magica” in senso buono. Per i Wicca rappresenta la fine dell’anno, un momento di passaggio: cadendo tra il 31 ottobre e il 1° novembre, in coincidenza con la festa dei morti, può favorire il risveglio di entità non buone. Parlo naturalmente a livello esoterico: c’è chi ci crede e chi no».
Diceva che il Bellinzonese ha una tradizione nell’occulto…
«Sì, molti anni fa si parlava di riti nei castelli, di sedute spiritiche con la tavola Ouija. Era risaputo. Io li chiamo riti “cattivi”, satanici, in cui si chiede aiuto al diavolo per ottenere favori».
Ha mai avuto esperienze forti con spiriti o entità?
«Una volta, durante una canalizzazione con un ragazzo che stava imparando, è arrivata una presenza molto forte che mi ha minacciata di morte, dicendo che avrei sputato sangue. Ho preso subito le dovute precauzioni e fatto le protezioni. Non ho mai visto fantasmi, ma a volte ho percepito ambienti “pesanti”, con oggetti che si muovevano o rumori inspiegabili».
…e contatti con esorcisti o casi di possessione?
«No, mai. E credo che, come sostengono gli esorcisti, su dieci casi forse uno solo è una vera possessione. Da me non vengono per quello: vengono per legamenti d’amore, richieste di fortuna o abbondanza. Ma i legamenti d’amore io non li faccio: sono i peggiori».
Perché?
«Perché manipolano la mente di una persona. Se qualcuno se n’è andato, vuol dire che non mi vuole più. Un mago molto bravo può far tornare la persona, ma il rapporto diventa malato e quel legame energetico resta per anni. Paracelso, grande alchimista svizzero-austriaco del 1500, diceva che un legamento d’amore non si toglie più, soprattutto se si usa il sangue mestruale. È una delle magie più brutte, eppure oggi è molto richiesta. Le persone mi dicono: “Fammi tornare lui.” Ma in Ticino siamo oltre 300mila persone: un altro uomo deve pur esserci, senza scomodare le forze occulte».
Quindi anche i riti che si trovano sui social sono pericolosi?
«Sì, sono pasticci. Una vera fattura richiede un mago esperto, con oggetti personali: non si improvvisa. E poi c’è la moda del “malocchio”, ma spesso è solo frutto delle proprie energie negative, dei pensieri e delle lamentele che abbassano la frequenza personale. Le persone non se ne rendono conto».
Come si è avvicinata a questo mondo?
«Tutto è iniziato con i tarocchi, che comprai a 17 anni a Venezia. Allora si trovavano anche nei tabaccai. Mi affascinavano e cominciai a usarli. A vent’anni entrai nella Società di Parapsicologia. Poi sono diventata mamma e ho messo tutto in pausa. Ho ripreso a quarant’anni: ho studiato naturopatia, ma ho capito che il mio vero interesse era l’esoterismo. Così ho fondato una scuola, qui in Ticino, più di dieci anni fa. Insegno a conoscere queste materie per evitare di cadere in trappole pericolose. Quando conosci, non rischi. Quando non conosci, puoi essere intrappolato dalle forze occulte. E oggi ce ne sono molte».
Se dovesse dare delle raccomandazioni per Halloween?
«È diventata una festa come il Carnevale: va bene divertirsi, bere, ballare, ma niente riti e niente tavole spiritiche. È una notte delicata: non si devono fare giochi esoterici. Da evitare soprattutto la tavola Ouija, pericolosissima, in questa notte».






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