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«La vergogna di Gaza non deve essere la nostra vergogna»

Presa di posizione sottoscritta da 114 medici e operatori sanitari della Svizzera italiana. Destinatari il Consiglio federale e il Parlamento
afp
Fonte Red
«La vergogna di Gaza non deve essere la nostra vergogna»
Presa di posizione sottoscritta da 114 medici e operatori sanitari della Svizzera italiana. Destinatari il Consiglio federale e il Parlamento

BELLINZONA - «Di fronte al perdurare del dramma di Gaza, la nostra lettera-manifesto domanda misure d'urgenza da parte delle nostre autorità, finora troppo passive e inefficaci, affinché intervengano con tutti i mezzi per porre fine alla carneficina e alla sofferenza della popolazione civile palestinese».

È, in estrema sintesi, la richiesta contenuta nella presa di posizione sottoscritta da 114 medici e operatori sanitari della Svizzera italiana (tra cui Franco Cavalli, Flavio Del Ponte, Pietro Majno-Hurst e Giovanni Pedrazzini) e inviata al Consiglio Federale e al Parlamento. «In nome dei valori che la popolazione ci chiede di osservare nel curare i nostri pazienti - si legge - e sconvolti dal fatto che la fame, la sete, l’assenza di cure e la disinformazione continuino a essere usate come armi contro la popolazione della striscia di Gaza, in flagrante e persistente violazione del diritto umanitario, provando un senso di vergogna per la sostanziale passività dei Governi del mondo occidentale, chiediamo che il Consiglio Federale utilizzi immediatamente ogni strumento a sua disposizione affinché il Governo e le Forze armate israeliane cessino gli attacchi sui civili, gli operatori sanitari e le strutture sanitarie».

E ancora, si chiede che le autorità israeliane «garantiscano il libero accesso di tutti gli aiuti umanitari alla popolazione, attraverso gli organismi deputati indipendenti, incluso quello dei reporter della stampa testimoni delle violazioni dei diritti, nonché interlocutori per la popolazione locale». Neutralità e apertura al dialogo «non possono significare equidistanza davanti alle violazioni del diritto umanitario. Sosteniamo riconoscenti tutti gli appelli accorati e in primis quelli della Presidente della Croce Rossa Internazionale Signora Mirjana Spoljaric che instancabilmente ribadisce che le Convenzioni di Ginevra, delle quali la Svizzera è custode, vanno rispettate e promosse, e che ricorda come i firmatari devono "fare pieno uso del loro potere politico ed economico" per esercitare pressione su un paese che violi i diritti fondamentali, come la Svizzera ha ben saputo fare quando ha aderito alle sanzioni della Comunità europea contro la Russia in occasione dell’invasione dell’Ucraina».

Quanto succede «non può essere accettato, all’indignazione deve far seguito l’azione, senza più alcuna titubanza».

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ALLEGATI
Medici e operatori uniti sanitari per Gaza (firme)
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