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Guardate cosa combina questo ragazzo: ed è campione svizzero

La favola di Samael Olgiati, 17enne ticinese trapiantato in Vallese. Per puro caso si scopre un talento del lancio della bandiera. Le foto e il video.
Guardate cosa combina questo ragazzo: ed è campione svizzero
Foto Olgiati
Il giovane Samael ritratto con Natale Borgeat, il suo allenatore.
Guardate cosa combina questo ragazzo: ed è campione svizzero
La favola di Samael Olgiati, 17enne ticinese trapiantato in Vallese. Per puro caso si scopre un talento del lancio della bandiera. Le foto e il video.

TICINO/ VALLESE - Campione svizzero di lancio della bandiera. Capita a un ticinese di 17 anni di nome Samael Olgiati. Lui abita a Chermignon, in Vallese. L'impresa l'ha compiuta a inizio giugno a Thun, mettendo in riga altri 15 avversari. «Il lancio della bandiera è uno sport tipicamente svizzero. C'è qualcosa di infinitamente patriottico in questa disciplina».

«Mi si è aperto un mondo» – Samael, liceale, è nato in Ticino e ha trascorso i suoi primi anni di vita a Paradiso. All'età di 10 anni si trasferisce in Vallese con la famiglia. E diventa sbandieratore per caso. «A 13 anni mi sono avvicinato alle bandiere. È stato il mio vicino di casa a farmi conoscere questa pratica, portandomi a un corteo. Ho poi scoperto che c'erano delle competizioni, mi si è aperto un mondo».

Regole rigide – Lanciare in alto e riprendere la bandiera. Oppure farla ruotare attorno al corpo mantenendo lo stesso ritmo. La base della disciplina è questa. «Solitamente bisogna lanciare la bandiera del posto in cui si abita, dunque nel mio caso quella vallesana. E poi quella svizzera. In occasioni meno formali ho già lanciato anche quella ticinese naturalmente. Nei concorsi bisogna stare dritti. E occorre non uscire da determinati spazi. Le giurie sono rigide. Soprattutto nelle finali. Io prima di vincere il campionato svizzero, ho vinto quello vallesano e quello della Romandia. È così che mi sono qualificato per l'evento di Thun».

La squalifica dell'anno prima – E non era nemmeno la prima volta. «Infatti ci ero già riuscito lo scorso anno. Ma mi hanno squalificato. Sapete perché? Non avevo il vestito giusto. Indossavo un abito tradizionale ma che non rappresentava a sufficienza il Vallese. Sono severissimi anche su questi dettagli. Non si sgarra. Da una parte è uno stress. Dall'altra è un modo veramente per imparare a essere precisi, a curare ogni singolo dettaglio».

«Identità nazionale» – A sud delle Alpi il lancio della bandiera è poco diffuso. «Sono l'unico rappresentante ticinese a questi livelli. Nella Svizzera italiana sono più diffusi i corni delle alpi. Quando io e il mio allenatore, Natale Borgeat, veniamo in Ticino tanti restano sorpresi quando ci vedono all'opera. Io trovo che sia importantissimo che tutti gli svizzeri conoscano queste tradizioni. Aiutano a mantenere l'identità nazionale».

"Famoso" di colpo – Il 17enne pratica anche altri sport. Dalle arti circensi al ping pong, passando per il tennis. «Sono una persona molto sportiva. Il lancio della bandiera mi ha reso "famoso", perlomeno in Vallese. Sono finito su diversi media. "Le Nouvelliste" mi ha addirittura dedicato una pagina intera quando ho vinto i campionati vallesani. In famiglia sono molto orgogliosi di me. Mamma Cristiana, papà Angelo e mio fratello Yuma mi seguono, sono i miei primi tifosi».

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COMMENTI
 

Mgrazia60 3 sett fa su tio
Complimenti dal Ticino❤️👏👏👏
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