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«Perseveranza e fiducia per il settore elettrico»

Si è tenuta l'assemblea generale di EIT.ticino 2025
EIT.ticino 2025
Fonte EIT.ticino
«Perseveranza e fiducia per il settore elettrico»
Si è tenuta l'assemblea generale di EIT.ticino 2025
LUGANO - Si è svolta nella serata di mercoledì 21 maggio l’Assemblea generale ordinaria dell’associazione di categoria dei professionisti del settore elettrico EIT.ticino, presso l’Hotel Lugano Dante di Lugano, alla presenza di una 70ina di p...

LUGANO - Si è svolta nella serata di mercoledì 21 maggio l’Assemblea generale ordinaria dell’associazione di categoria dei professionisti del settore elettrico EIT.ticino, presso l’Hotel Lugano Dante di Lugano, alla presenza di una 70ina di partecipanti, fra cui Marco Chiesa, Municipale di Lugano e Simone Gianini, Consigliere Nazionale, che hanno portato i loro saluti. Dopo i lavori assembleari, con le diverse relazioni, i convenuti hanno assistito a una conferenza di Nicola Moresi, CEO di Moresi.com sul tema delle sfide future in ambito elettrico

EIT.ticino raggruppa oggi 106 aziende del settore elettrico che, complessivamente, danno lavoro a oltre 1'600 maestranze in Ticino. «Il nostro contributo su temi economici e finanziari è di fondamentale importanza. Un esempio è stato il sostegno della riforma fiscale – votata positivamente alle urne il 9 giugno 2024 dalla popolazione ticinese - alla campagna promossa dalla Camera di commercio e dell’industria del Cantone Ticino. Essa ha rappresentato un significativo passo avanti del nostro sistema tributario, il cui impianto normativo risaliva a mezzo secolo fa. Queste misure mirano a rendere il Ticino più attrattivo e competitivo sia a livello nazionale che internazionale».

Volgendo uno sguardo alla congiuntura nei comparti principali dell’edilizia «in generale abbiamo avuto un’annata a tinte sfuocate, a fronte di una certa stabilità nell’edilizia privata, mentre è sempre accentuata la frenata degli investimenti da parte del settore pubblico nell’ambito degli appalti pubblici. Sconcertante è stata la decisione di ridurre gli investimenti per riequilibrare i conti dello Stato».

In un periodo in cui sarebbe strategico sostenere l’economia attraverso progetti infrastrutturali che potessero stimolare l’occupazione e la crescita, «il Parlamento ha invece optato per una restrizione che a lungo termine rischia di avere ripercussioni sul tessuto economico regionale, oltre che contribuire alla creazione di un debito occulto. I risparmi negli investimenti di oggi non faranno altro che tradursi in spese superiori in prospettiva futura».

Uno sguardo alle sfide future - Il mercato del lavoro come tutti sappiamo sta vivendo una fase di cambiamento generazionale. E questo rappresenta una delle sfide più importanti per le aziende. Siamo di fronte a una carenza di manodopera alla quale dovremo sopperire. Questa carenza dovuta in larga parte al passaggio in massa alla terza età della generazione dei baby boomers e una marcata denatalità. La sostituzione di questo gran numero di persone si sta dimostrando già oggi piuttosto complicata.

Sullo scenario demografico i calcoli dell’UST mostrano che, l’offerta di manodopera indigena si ridurrà di circa 297'000 unità a tempo pieno entro il 2035. «A questo proposito, la formazione professionale continua e superiore gioca un ruolo fondamentale affinché anche in futuro si possano formare dei professionisti per garantire la continuità nelle e delle nostre aziende. Inoltre, il nostro compito è quello nell’avvenire di incoraggiare i giovani a volgere i loro interesse verso tutte le nostre professioni, affinché possano valorizzare le loro conoscenze e le loro potenzialità; sfida che stiamo già portando avanti, con corsi di formazione professionale e continua di qualità e 500 giovani in formazione».

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